Nel 2016 fatturato record per l’export di vino veneto

Nel 2016 le vendite di vino veneto oltre confine sono cresciute del 9,1% (in valore) rispetto al 2015 arrivando, dopo sette anni di crescita continua, ad un fatturato record di due miliardi di Euro. Anche i quantitativi commercializzati oltre confine sono in aumento, per un totale di 696 milioni di kg di vino (+8,6% annuo). Se nell’ultimo quinquennio i quantitativi prodotti si sono assestati intorno ai 6-7 milioni di ettolitri, in decisa crescita risultano il prezzo medio di vendita (+19,2%) e, conseguentemente, il fatturato totale (+38,6%).

Nel complesso, nonostante la forte ascesa del comparto dei vini spumante, le transazioni internazionali per i vini imbottigliati regionali si mantengono stabili in termini di quantità.

Infatti, le vendite all’estero dei vini fermi in bottiglia registrano un calo dei quantitativi del -1,4% rispetto al 2015 e solo un rincaro dei prezzi medi, passati da 3,05 a 3,13 euro/kg (+2,6%), ha permesso un lieve aumento del fatturato (+1,1%). Di fatto, rimanendo sostanzialmente stabili i quantitativi esportati nell’ultimo quinquennio (compresi tra 380 e 390 milioni di kg), a variare nel periodo sono il valore del fatturato ed il prezzo medio (+17%) del vino veneto, conseguenza della chiara volontà da parte dei produttori di riposizionare i vini fermi in bottiglia ad una scala di prezzo più elevata sui mercati internazionali.

Il comparto dei vini spumante nel 2016, capitanato dal Prosecco, vedono invece salire i quantitativi esportati rispetto all’anno precedente del +17,9%, con un prezzo medio annuo in rialzo del +6,1% (3,74 euro/kg) che ha spinto verso l’alto il fatturato, cresciuto del +25,1%.

Dal 2009, anno di introduzione delle denominazioni del Prosecco Doc e Docg, le esportazioni sono quasi triplicate sia in termini quantitativi che di valore, mentre il prezzo medio ha avuto un andamento alquanto altalenante ed è cresciuto solo dello +0,7%: tutto ciò sembra indicare l’intento, da parte dei produttori veneti di vini spumante, di attuare una strategia aggressiva di penetrazione dei mercati internazionali basata su una politica di contenimento dei prezzi.

L’exploit del Prosecco sul settore vinicolo internazionale ha determinato un cospicuo aumento della quota di mercato degli spumanti sul totale dei vini veneti, salita solo nell’ultimo anno dal 30% a quasi il 35%, erodendo 5 punti percentuali a scapito dei vini fermi in bottiglia, scesi dal 64 al 59%, mentre resta stabile la quota del vino sfuso, ferma al 6% del totale.

Le esportazioni complessive del vino veneto raggiungono 151 destinazioni nel mondo, anche se il 94% di queste vendite si concentra in soli 20 paesi. Nel Regno Unito, negli Stati Uniti d’America e in Germania si concentra il 56% del mercato veneto verso l’estero. Il Regno Unito conferma anche per il 2016 la leadership degli acquisti dal Veneto, con un incremento annuo a doppia cifra rispetto al 2015 (+13,5%), mentre i mercati degli Stati Uniti e della Germania continuano ad andare a velocità differenti, con in particolare il mercato teutonico che si presenta in piena fase di stagnazione (+0,6%). Nelle posizioni di rincalzo si registra una discreta crescita di Paesi Bassi, Austria, Francia, Polonia e Belgio, mentre calano solo le esportazione verso Norvegia (-5,7%) e Giappone (-9,5%).

Il mercato estero dei vini spumanti è più concentrato di quanto non sia considerando l’intero comparto dei vini, considerando che i primi 3 paesi in classifica importano una quota pari al 67% circa del totale. Al primo posto consolida la leadeship il mercato anglosassone, che sale al 39,4% del totale, seguito da quello degli USA che salgono al 20,3%, mentre tende a scendere la quota del mercato tedesco. Nel Regno Unito, dopo il sorpasso dell’anno scorso del Prosecco ai danni dello Champagne in termini di valore importato, le “bollicine nostrane” consolidano ulteriormente la loro quota (+32,3%), imponendosi sempre più come lo spumante preferito dai britannici. Ad avvalorare l’esistenza del fenomeno “Prosecco” veneto negli UK e negli USA, basta rilevare che le esportazioni di spumanti verso questi paesi hanno registrato un incremento pari a quattro volte tanto il valore di cinque anni fa per quanto riguarda i primo e quasi un raddoppio per il secondo.

Le destinazioni finali dei vini fermi in bottiglia vedono in prima posizione della classifica la Germania, che però nell’ultimo anno mostra una variazione negativa del fatturato (-2,1%). Crescono debolmente le esportazioni di vini in bottiglia verso USA (+0,5%) e Svizzera (+0,7%), mentre il Regno Unito presenta un calo del -2,8%, dimostrando meno feeling verso i vini fermi veneti rispetto agli spumanti.

Nel primo trimestre 2017, con un fatturato che sfiora i 470 milioni di euro, le esportazioni di vino del Veneto salgono del +7,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: l’andamento è perfettamente in linea con quello nazionale, di cui rappresenta il 35,6% dell’intero fatturato italiano del settore.

 

Per consultare e scaricare il report “L’esportazione di vino dal Veneto: report 2016” clicca qui

figura UN export vino veneto 2016