Bollettino Colture Erbacee n.23/2017 del 20 marzo


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LA DIFESA INTEGRATA A PUNTATE
PRINCIPI E APPLICAZIONI PRATICHE PER LE COLTURE ERBACEE              
DISERBANTI POST-EMERGENZA/INFESTANTI/FRUMENTO ED ALTRI CEREALI AUTUNNO-VERNINI

A) INDIVIDUAZIONE  AREE CON POPOLAZIONI SOPRA E SOTTO LA SOGLIA DI DANNO: VALUTAZIONE RISCHIO, MONITORAGGIO, CONFRONTO CON LE SOGLIE DI DANNO
 
Nella nostra Regione i seminativi all’uscita dall’inverno si presentano generalmente in buon stato vegetativo anche se la stagione è stata caratterizzata da una ridotta piovosità. Il grano ha quasi già coperto la fila e avviato la fase di levata, permettendo alla coltura di coprire il terreno e quindi di difendersi da sola, limitando anche le emergenze delle malerbe primaverili e delle autunnali prolungate (
Polygonum aviculare,
Bifora radians,
Alopecurus myosuroides,
Avena fatua,
Adonis spp.,
Galium aparine..). Anche la prossima concimazione azotata favorirà ulteriormente la coltura.
Ora è il momento di monitorare l’infestazione.
La prima cosa da fare è quindi operare il monitoraggio degli appezzamenti, per valutare il grado di infestazione quanti-qualitativa presente nei campi di grano e dei cereali minori (orzo ecc.). La tecnica resta la stessa nel grano, nell’orzo e nei cereali minori. Si deve camminare velocemente di traverso agli appezzamenti con un taccuino in mano segnando le specie riscontrate: alla fine di ogni appezzamento si attribuirà un valore ad ogni specie con un giudizio da 1 a 5, con 5 = infestazione molto alta. A sera a tavolino si potrà fare una sintesi della situazione e ciò permetterà di isolare gli appezzamenti con infestazione scarsa (che non sarà necessario diserbare), quelli con infestazione molto alta (che saranno certamente da diserbare) e quelli intermedi che dovranno essere seguiti con più attenzione. Se l’infestazione è concentrata  (es. lungo le scoline, nelle testate …) si può considerare di diserbare solo la parte infestata; sarebbe un primo passo verso il diserbo di precisione.
Per quanto riguarda i terreni condotti in assenza di lavorazioni (agricoltura conservativa), la tecnica di
scouting è la stessa. Merita tuttavia ricordare alcune attenzioni specifiche:
 •individuare e segnare sulla mappa la presenza di eventuali macchie di malerbe perennanti (es.
Tussilago farfara,
Agropyron repens,
Equisetum spp,). in modo da tenerle sotto controllo ed eventualmente, nei periodi di intercoltura pur in presenza di cover crop presente, intervenire in maniera mirata con finalità di bonifica.
 •valutare con attenzione la progressione delle piante perennanti dalle scoline verso il centro dell’appezzamento (es. arundo, tifa, sanguinella, dulcamara…)
 •solitamente alcune malerbe come le autunnali strette (
Cardamine hirsuta,
Galium aparine..) ed alcune indifferenti (
Capsella bursa-pastoris,
Stellaria media…) nei terreni non lavorati all’uscita dall’inverno sono più sviluppate per cui è in detti terreni che bisogna dare precedenza alle operazioni di monitoraggio e poi di intervento. Fortunatamente, a seguito della scarsa pioviosità, la biomassa della vegetazione spontanea sui letti di semina non è abbondante, facilitando così le operazioni di pulizia con disseccanti.
Da questo monitoraggio avremmo anche gli elementi per impostare il diserbo chimico con prodotti attivi solo contro le dicotiledoni o le graminacee o con prodotti ad azione mista. Fortunatamente la farmacopea per il diserbo in post-emergenza del grano è ampia.
Le temperature si sono stabilizzate decisamente sopra i 6-8°C pertanto si può intervenire con il diserbo. Il grano da questo punto di vista ha un’ampia gamma di prodotti, per cui la scelta va fatta essenzialmente sulla base delle malerbe presenti ritenute pericolose considerando la densità e il loro sviluppo vegetativo.
Per non danneggiare la coltura e l’ambiente è bene utilizzare la dose più bassa nell’ambito della forcella di dosi consigliate in etichetta perché le cuticole fogliari, per l’andamento climatico mite, hanno una minore presenza di cere e ciò favorisce una più rapida penetrazione degli erbicidi.

B) VALUTAZIONE DELLA DISPONIBILITA’ DI SOLUZIONI AGRONOMICHE, BIOLOGICHE, FISICHE O COMUNQUE NON CHIMICHE PER SOSTITUIRE IL TRATTAMENTO CHIMICO OVE NECESSARIO INTERVENIRE

Si può eseguire la sarchiatura meccanica  su colture a file binate o passare  con l’erpice strigliatore. Nel grano biologico si è osservato un certo controllo delle malerbe (circa 40%), soprattutto dicotiledoni, con la distribuzione ai fini nutrizionali di borlande fluide eseguita entro marzo.

 


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