Bollettino Colture Erbacee n. 25/2016 del 17 marzo
Veneto Agricoltura 17/03/2016 Newsletter
LA DIFESA INTEGRATA A PUNTATE PRINCIPI E APPLICAZIONI PRATICHE PER LE COLTURE ERBACEE (18)
Diserbanti post -emergenza/Infestanti/ INDIVIDUAZIONE AREE CON POPOLAZIONI SOPRA E SOTTO LA SOGLIA DI DANNO: VALUTAZIONE RISCHIO, MONITORAGGIO, CONFRONTO CON LE SOGLIE DI DANNO Nella nostra Regione i seminativi all’uscita dall’inverno si presentano generalmente in buon stato vegetativo. Le piogge di metà febbraio hanno favorito maggiormente la coltura rispetto alle malerbe permettendo ad essa di coprire il terreno e quindi di difendersi da sola limitando anche le emergenze delle malerbe primaverili e delle autunnali preferenziali ( Ora è il momento di monitorare l’infestazione La prima cosa da fare è quindi operare il monitoraggio degli appezzamenti, per valutare il grado di infestazione quanti-qualitativa presente nei campi di grano e dei cereali minori (orzo ecc.). La tecnica resta la stessa nel grano, nell’orzo e nei cereali minori. Si deve camminare velocemente di traverso agli appezzamenti con un taccuino in mano segnando le specie riscontrate: alla fine di ogni appezzamento si attribuirà un valore ad ogni specie con un giudizio da 1 a 5, con 5 = infestazione molto alta. A sera a tavolino si potrà fare una sintesi della situazione e ciò permetterà di isolare gli appezzamenti con infestazione scarsa (che non sarà necessario diserbare), quelli con infestazione molto alta (che saranno certamente da diserbare) e quelli intermedi che dovranno essere seguiti con più attenzione.
Per quanto riguarda i ·individuare e segnare sulla mappa la presenza di eventuali macchie di malerbe perennanti (es. ·valutare con attenzione la progressione delle piante perennanti dalle scoline verso il centro dell’appezzamento (es. arundo,tifa, sanguinella, dulcamara…) ·solitamente alcune malerbe come le autunnali strette ( Da questo monitoraggio avremmo anche gli elementi per impostare il diserbo chimico con soli prodotti attivi contro le dicotiledoni, o con quelli efficaci contro le graminacee o con prodotti ad azione mista. Fortunatamente la farmacopea per il diserbo in post-emergenza del grano è ampia. Le temperature si sono stabilizzate decisamente sopra i 6-8°C per cui appena i campi saranno praticabili si può intervenire con il diserbo. Il grano da questo punto di vista ha un’ampia gamma di prodotti per cui la scelta va fatta essenzialmente sulla base delle malerbe presenti ritenute pericolose considerando la densità e il loro sviluppo vegetativo. Per non danneggiare la coltura e l’ambiente è bene utilizzare la dose più bassa nell’ambito della forcella di dosi consigliate in etichetta perché 1) i terreni sono molto umidi e anche i prodotti a prevalente assorbimento fogliare possono essere in parte assorbiti dalle radici 2) le cuticole fogliari, per l’andamento climatico mite, hanno una minore presenza di cere e ciò favorisce una più rapida penetrazione degli erbicidi con possibile riduzione della selettività. Resta inteso che se le infestanti sono molto sviluppate, come potrebbe accadere nei terreni seminati su sodo, la scelta della dose deve essere più attenta e bisogna considerare sia la selettività che l’efficacia. B) VALUTAZIONE DELLA DISPONIBILITA’ DI SOLUZIONI AGRONOMICHE, BIOLOGICHE, FISICHE O COMUNQUE NON CHIMICHE PER SOSTITUIRE IL TRATTAMENTO CHIMICO OVE NECESSARIO INTERVENIRE Sono limitate le possibilità anche meccaniche per l’interfila stretta; l’intervento di sarchiatura meccanica può sostituire in tutto o in parte l’intervento chimico, ad esempio con la fila a bine. _______________________________
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