BCA n. 13 del 05/07/2024 – Aggiornamento situazione cimice asiatica

SVILUPPO DELLE POPOLAZIONI

Continuano gli avvistamenti di individui di cimice asiatica sia adulti che neanidi, all’interno di impianti frutticoli così come le catture, sia nelle trappole di cattura massale (totem) sia in quelle più propriamente dedicate al monitoraggio.
Le trappole di cattura massale, posizionate in numero adeguato e con una corretta disposizione spaziale possono contribuire a ridurre la popolazione presente all’interno di una determinata area.
Per un corretto monitoraggio ai fini del controllo della dinamica delle popolazioni di cimice, invece, si consiglia di controllare settimanalmente le trappole dedicate a questa funzione.
Nelle trappole sono presenti, ancora, adulti della generazione svernante (in esaurimento) e stadi giovanili della prima generazione annuale.
Si continua ad osservare una netta differenza nel livello delle catture fra la zona nord-occidentale della Regione e quella sud-orientale, con quest’ultima che presenta livelli molto più elevati rispetto alla prima.
Ancora presenti ovature, in alcuni casi parassitizzate.
La presenza di cimice asiatica risulta generalizzata su tutte le specie frutticole; rappresenta un rischio più concreto, a causa dello stato di maturazione dei frutti, su ciliegio, pesco e albicocco, dove già sono stati osservati danni diretti, anche importanti, indipendentemente dal livello delle catture.
Danni anche importanti, nonostante lo stadio di sviluppo ancora precoce, su pero, in modo particolare su varietà precoci, compresa William, e su melo, dove si rileva la presenza di numerose ed evidenti deformazioni dei frutti.
Segnalata la presenza anche su kiwi.

INTERVENTI DI DIFESA

La programmazione di eventuali interventi fitosanitari deve essere necessariamente preceduta da un monitoraggio visivo in campo, concentrando dapprima le osservazioni sui bordi, in quanto la colonizzazione del campo comincia usualmente dal bordo e le differenze tra bordo (vicino a siepi o aree naturali) ed interno possono essere notevoli.
In ogni caso, con presenze elevate, qualora si opti per interventi dedicati, la scelta della sostanza attiva da impiegare deve essere condizionata sia dal potenziale grado di efficacia dimostrata nei confronti del fitofago sia dal livello di selettività nei confronti dell’entomofauna utile, al fine di evitare o per lo meno limitare l’alterazione degli equilibri esistenti ed il manifestarsi di effetti collaterali indesiderati.
In ogni caso, prima di optare per sostanze attive di sintesi, in ottemperanza ai principi della difesa integrata, si deve valutare la disponibilità di sostanze di origine naturale; a questo proposito si sono dimostrati molto interessanti interventi effettuati utilizzando prodotti ad azione repellente, quali zolfo e caolino.

 MODELLO PREVISIONALE

Le osservazioni di campo sull’attività della cimice sono in linea con quanto indicato dal modello previsionale in fase di studio.