Bollettino colture erbacee n. 67 del 14 ottobre 2011
Veneto Agricoltura 13/10/2011 Newsletter
COLZA: le piantine emerse possono essere attaccate dall’altica, Psylliodes chrisocefala; L.(Coleoptera, Chrisomelidae), dalle nottue (principalmente Agrostis spp.) ed altri lepidotteri e dal tentrenide Athalia rosae L.
Si consiglia di verificare tempestivamente le presenze di tali parassiti; non sono disponibili soglie definite nel nostro ambiente ma sulla base di quanto conosciuto, in considerazione delle attuali temperature, la presenza di oltre due esemplari in media per pianta piccola, qualsivoglia sia la specie, appare rappresentare un pericolo apprezzabile per l’investimento e consiglia un intervento insetticida in tempi stretti.
INSETTI DEL TERRENO: la rete di trappole a feromoni (YATLORf) ha registrato livelli di cattura paragonabili al 2010; in generale non si attende pertanto un significativo aumento del rischio di attacchi (basso, inferiore all’1% della superficie per quanto riguarda il mais) per le colture sensibili nell’autunno 2010 e nella primavera 2011. Un accertamento della effettiva presenza di larve di elateridi può essere utile nei terreni presentanti uno o più fattori di rischio di sviluppo di popolazioni di elateridi: elevate popolazioni adulti verificate con trappole YATLORf, sito e /o ambiente circostante con apprezzabile presenza di incolti (prati, siepi, boscate,………..) , unitamente alle condizioni utili alla sopravvivenza dei primi stadi di sviluppo come precessioni quali prati stabili (medicai, prati polifiti,..), rotazioni che comunque comportano la copertura continua de terreno con piante (doppi raccolti, foraggere,.. ad es,. loiessa- mais; orzo-soia, frumento-soia,……), terreni torbosi, elevata piovosità primaverile (aprile-giugno) o estiva (fine – giugno-luglio), irrigazioni frequenti che mantengono umido a lungo lo strato superficiale del terreno, nessuna lavorazione (sodo).
Tale accertamento può essere eseguito utilizzando le trappole per larve secondo quanto descritto . Il periodo è particolarmente adatto (umidità dei terreni generalmente buona, temperature de terreno sopra i 9°C) purchè i terreni siano nudi o non particolarmente coperti da vegetazione. In alternativa si devono togliere le piante per un raggio di 50 cm attorno la posizione ove viene posta la trappola attrattiva.
MISURE – AGRO-AMBIENTALI PSR/ AGRICOLTURA CONSERVATIVA (sottomisura 214i azioni 1 e 2):
Si premette che, in particolare per l’agricoltura conservativa, l’approccio generale alle coltivazioni e le specifiche tecniche di lavoro, devono essere diversi rispetto all’agricoltura convenzionale e diverse procedure devono essere attuate per raggiungere risultati soddisfacenti.
SEMINA SU SODO DEL FRUMENTO CON MISURA 214i Azione 1
Si consiglia, prima delle semine del frumento ed in generale di tutte le colture destinate alla misura, di porre particolare attenzione allo stato delle sistemazioni idrauliche agrarie in modo da garantire l’efficienza del sistema di scolo.
Non intervenire con terreno allo stato plastico
Il residuo deve essere distribuito in maniera omogenea senza andane
Epoca di semina: leggermente anticipata rispetto al tradizionale
Quantità di seme: come nel tradizionale, leggermente maggiore con semine posticipate
Concimazione: in generale per tutte le colture, non essendo possibile intervenire meccanicamente per interrare i fertilizzanti, al fine di contenere significativamente le perdite sia per lisciviazione sia per volatilizzazione, è opportuno procedere all’interramento localizzato alla semina dei fertilizzanti; nel caso del frumento è possibile ad esempio procedere all’interramento di fertilizzanti complessi (ad es 8.24.24, 250-300 kg/ha). In tal modo è possibile evitare conseguenze negative sia sulla resa agronomica sia sull’impatto ambientale della fertilizzazione.
Sono corso sperimentazioni per valutare la possibilità di anticipare, localizzato ed interrato, in un unico intervento alla semina, tutto l’apporto fertilizzante, anche facendo ricorso a fertilizzanti azotati a lento rilascio.
Le attrezzature previste sono le seminatrici da sodo a singolo, doppio o triplo disco con regolazione della profondità in ogni singolo elemento. Il disco può essere anche dentato (preferibile in terreni pesanti).
La profondità di semina deve essere più ridotta possibile senza però lasciare scoperto il seme
Velocità di avanzamento non elevata (7 km/h) nei terreni pesanti
COLTURE DI COPERTURA
Per chi ha aderito alle azioni 1 e 2 della sottomisura 214 I, la successione colturale prevede la copertura continuativa del terreno durante tutto l’arco dell’anno. Nel caso in cui l’azienda non preveda di seminare, come coltura principale, una coltura “autunno-vernina” (frumento, orzo, colza etc.) dovrà procedere con la semina di una “cover crop” (coltura di copertura), successivamente alla raccolta della coltura principale (mais, soia,..).
Queste colture possono essere costituite da una singola specie o da miscugli. I miscugli di graminacee e leguminose (o anche di brassicacee) offrono numerosi vantaggi, tra cui l’azione complementare dei diversi apparati radicali (fittonanti per leguminose e brassicacee, fascicolati per le graminacee). Per la azione 2 si ricorda che i miscugli dovranno essere costituiti in prevalenza dalle specie maggiormente utilizzatrici d’azoto, le graminacee . Ad esempio la loiessa (Lolium multiflorum), produce un esteso e fitto capillizio radicale, utile nel migliorare la struttura di terreni particolarmente asfittici e compattati. Consociata con Veccia può facilitare anche il drenaggio in presenza di suola di lavorazione. Le consociazioni di graminacee e leguminose permettono di ottenere, tra l’altro, una composizione dei residui vegetali avente un rapporto molto equilibrato tra Carbonio e Azoto (C/N intorno a 30), vale a dire particolarmente adatto alla conversione della sostanza organica in humus da parte dei microrganismi del suolo. In presenza di particolari problemi di parassiti terricoli si consiglia di seminare brassicacee ad azione biocida, che possono in talune condizioni svolgere un ruolo di controllo (ad es. nematodi) nonché, grazie all’ apparato radicale fittonante, facilitare anche la rottura della suola e il drenaggio.
Nel caso la coltura successiva (primavera 2011) sia mais si consiglia un miscuglio di graminacee (
loiessa, orzo, segale) con leguminose (
veccia comune, favino, trifoglio incarnato). Per i miscugli le dosi consigliate sono: loiessa + veccia comune (25 kg/ha + 30 kg/ha), orzo+ veccia comune 140 kg/ha + 20 kg/ha, segale + veccia comune (130 kg/ha + 30 kg/ha), segale + trifoglio incarnato (130 kg/ha + 15 kg/ha). I miscugli, sia pur con prevalenza della graminacea, consentono un elevato effetto sulla struttura del terreno e una più equilibrata evoluzione della sostanza organica.Nel caso di difficoltà nella semina di miscugli si potranno seminare loiessa, orzo o segale in purezza. La loiessa è particolarmente consigliabile nei casi di terreni molto argillosi o molto sabbiosi (per la capacità migliorativa della struttura, in entrambi i casi). Sia per l’azione 1, sia per l’azione 2 si consiglia di seminare le varietà più precoci, per avere comunque una ragionevole produzione di biomassa prima della trinciatura o disseccamento primaverili. Maggiori quantitativi di biomassa sono prodotti dalle varietà tetraploidi (densità di semina 30-35 kg/ha), rispetto alle diploidi (densità di semina 25-30 kg/ha), meno rigogliose e più adatte all’Azione 1 qualora si cerchi di ridurre la biomassa per favorire la semina successiva. L’orzo e la segale, essendo a maturazione contemporanea sono più facili da gestire, con minori rischi di disseminazione non voluta rispetto alla loiessa; la segale ha il vantaggio di una spigatura più anticipata, e quindi la possibilità di maggior sviluppo (scegliendo cultivar precoci) nel periodo che precede la semina del mais (che dovrà essere effettuata dalla 2° metà di aprile in poi).
Azione 1 (sodo): una semina efficace si può ottenere con seminatrice da sodo a file strette (15-20 cm) opportunamente tarata ma risultati validi a costi bassi sono stati ottenuti anche con la semina a spaglio prima delle piogge.
ANALISI DEL TERRENO:
In base a quanto previsto dalla normativa, entro l’anno è necessario procedere ai campionamenti del terreno per effettuare le analisi previste da entrambe le misure agro ambientali del PSR (sottomisura 214i azioni 1 e 2) sia per le aziende che hanno aderito nel 2010 (procedure semplificate) sia per quelle che hanno aderito nel 2011 (procedura iniziale completa). Il periodo più opportuno appare quello subito dopo la raccolta delle colture primaverili-estive.
La metodologia di campionamento e le analisi previste possono consentire di ottenere, oltre a una buona descrizione dello stato di partenza dei terreni destinati all’agricoltura conservativa, per valutare successivamente le modificazioni che le nuove tecniche indurranno, utili informazioni per una razionale gestione agronomica dei terreni.
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AVVERTENZE
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