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L’Osservatorio Socio Economico della Pesca e dell’Acquacoltura di Veneto Agricoltura ripropone un report sulle Marinerie dell’Alto Adriatico, con quest’ultimo che interessa la storica Marineria di Venezia della quale sono state analizzate tutte le varie componenti e i comparti della filiera ittica.
Dopo un periodo di forte rimaneggiamento del numero di barche, la flotta marittima veneziana nel 2023 può contare sull’operato di 103 pescherecci, che determinano una variazione negativa della consistenza rispetto a dieci anni del -12,7%. In linea con la perdita decennale di barche, anche la stazza totale (-16,2%) e la potenza motore (-13,7%) di queste imbarcazioni si presentano con analoghe decrescite in tale periodo.
Rilevando che le imprese della produzione ittica primaria dell’area rappresentano da sole i due terzi del totale dell’intera filiera alieutica veneziana (435 aziende), con questo settore che negli ultimi dieci anni ha perso il -2,5% di unità e quelle della pesca in calo del -6,1%. Invece, appare più in salute il comparto per ciò che concerne l’occupazione nel 2023, visto che ai complessivi 1.238 addetti presenti si associa una variazione del +32,8% rispetto al 2014.
Nel mercato ittico di Venezia, di tipo misto, la produzione locale è minima, con il grosso dei transiti che è rappresentato dal prodotto estero, con quest’ultima quota che da sola rappresenta l’89% del volume totale. I quantitativi totali transitati nel 2023 in mercato ittico fanno segnare circa 6.704 tonnellate e una diminuzione annua del -3,0%, calo che nel confronto decennale sale al -28,1%. In termini di incassi, ai circa 57,7 milioni di euro di fatturato rilevati nell’ultimo anno si associa una diminuzione del -1,0% rispetto al 2022 mentre si registra un +4,8% rispetto al 2014.
Le 80 draghe idrauliche al momento attive nel Co.Ge.Vo. di Venezia hanno pescato molluschi bivalve di mare per complessive 1.954 tonnellate nel 2023, con un calo della produzione rispetto al 2014 del -0,9% anche se nell’ultimo anno si rileva un rialzo del +36,2%. Nel confronto decennale solo le vongole di mare mostrano un aumento produttivo (+14,8%), mentre diminuiscono sia i fasolari (-37,4%) che i “bibi” o vermi di mare (-43,2%). Passando all’allevamento dei molluschi bivalve, se le stime produttive delle vongole filippine di laguna (1.811 t) mostrano un buon rialzo della produzione nell’ultimo anno (+58,5%), i mitili di mare invece crescono solo del +4,8% rispetto al 2021 grazie alle circa 5.700 tonnellate stimate.
La bilancia commerciale estera dei prodotti ittici primari nel 2023 ha registrato un saldo negativo per quasi 158 milioni di euro, giustificando così il forte deficit della produzione ittica locale ed il dover ricorrere ad ingenti quantitativi di pesce importato per soddisfare la domanda interna.
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