Bollettino colture erbacee n. 40 del 15 marzo 2011
Veneto Agricoltura 10/03/2011 Newsletter
Per approfondire il funzionamento del modello e le misure da prendere si veda RAZIONALE DIFESA DALLE NOTTUE.
Diabrotica: le informazioni essenziali e gli aggiornamenti sono stati forniti con il bollettino 39; si ribadisce che il rischio di danno da diabrotica si presenta solo per mais che segue mais, soprattutto per più anni. Il mais avvicendato non presenta rischi ovunque sia ubicato, così come mais in monosuccessione in appezzamenti con popolazioni sotto la soglia di danno. Pertanto per il 2011 il rischio di danno da diabrotica vi è solo per appezzamenti in monosuccessione di mais della parte occidentale della provincia di Verona e quella meridionale di quella di Vicenza;
Mais semina: la scarsa incidenza degli attacchi di insetti del terreno è stata evidenziata dagli ottimi investimenti ottenuti su centinaia di ettari presso le aziende pilota di Veneto Agricoltura in assenza di trattamenti insetticidi alla semina e a livello delle principali zone maidicole nazionali; incrociando le informazioni sui potenziali agenti di danno, la necessità di trattamenti alla semina e la loro convenienza è una evenienza comunque poco frequente e può essere accertata applicando la lotta integrata. Per approfondimenti si rimanda al metodo di valutazione relativo alla presenza delle larve.
Per eventuali verifiche aziendali con trappole per larve o per adulti Yf o consigli si vedano contatti sotto;
Cereali autunno-vernini, è l’ora di monitorare l’infestazione: all’uscita dall’inverno è necessario monitorare il grado di infestazione quanti-qualitativa presente nei campi di frumento e dei cereali minori (orzo ecc.). La tecnica resta la stessa nel frumento, nell’orzo e nei cereali minori.
Si deve camminare velocemente di traverso agli appezzamenti con un taccuino in mano segnando le specie riscontrate: alla fine di ogni appezzamento si attribuirà un valore ad ogni specie con un giudizio da 1 a 5, con 5 = infestazione molto alta. A sera a tavolino si potrà fare una sintesi della situazione e ciò permetterà di isolare gli appezzamenti con infestazione scarsa che non sarà necessario diserbare, quelli con infestazione molto alta che saranno certamente da diserbare e quelli intermedi che dovranno essere seguiti con più attenzione.
Da questo monitoraggio avremo anche gli elementi per impostare il diserbo chimico con soli prodotti attivi contro le dicotiledoni, o con quelli efficaci contro le graminacee o con prodotti ad azione mista. Fortunatamente la farmacopea per il diserbo in postemergenza del grano è ampia.
Per il momento le temperature sono ancora piuttosto basse con forti scarti termici tra il giorno e la notte per cui non è opportuno intervenire soprattutto se i seminativi sono sofferenti per i ristagni di fine autunno e per il freddo per evitare possibili effetti fitotossici sulla coltura dei diserbi applicati.
In ogni caso appena la temperatura si stabilizzerà sopra 6-8 °C bisognerà intervenire con i prodotti selezionati sulla base dell’infestazione rilevata in campo.
Al momento le malerbe presenti sono quelle che afferiscono al gruppo delle autunnali strette
Arabidopsis thaliana, Cardamine hirsuta,
Cerastium glomeratum,
Galium aparine, a quello delle indifferenti: Stellaria media, Senecio vulgaris, Poa annua, Veronica persica, Sonchus oleraceus, Capsella bursa-pastoris, e a quello delle specie invernali come
Papaver sp e
Veronica
hederifolia.
Soprattutto nei terreni più pesanti si notano già dei grandi cuscinetti di Stellaria media particolarmente pericolosi.
Particolare attenzione bisognerà prestare negli appezzamenti con
investimento ridotto a causa dei ristagni: in questi casi il diserbo ha una vera e propria funzione preventiva, riducendo fortemente la disseminazione delle malerbe presenti nelle aree con scarso o nullo investimento della coltura.
Per quanto riguarda i
terreni condotti in assenza di lavorazioni (
agricoltura conservativa), la tecnica di monitoraggio è la stessa. Merita tuttavia ricordare alcune attenzioni specifiche:
• individuare e segnare sulla mappa la presenza di eventuali macchie di malerbe perennanti (es.
Tussilago farfara,
Agropyron repens,
Equisetum spp,). in modo da tenerle sotto controllo ed eventualmente, nei periodi di intercoltura pur in presenza di cover crop presente, intervenire in maniera mirata con finalità di bonifica.
• valutare con attenzione la progressione delle piante perennanti dalle scoline verso il centro dell’appezzamento ( es. arundo, tifa, sanguinella, dulcamara…)
• solitamente alcune malerbe come le autunnali strette ( Cardamine hirsuta,
Galium aparine..) ed alcune indifferenti ( Capsella bursa-pastoris, Stellaria media…) nei terreni non lavorati all’uscita dall’inverno sono più sviluppate per cui è in detti terreni che bisogna dare precedenza alle operazioni di monitoraggio e poi di intervento.
PREPARAZIONE TERRENI PER SEMINE COLTURE PRIMAVERILI:
Per quanto riguarda il
passaggio dalla cover alla coltura primaverile,si deve valutare l’entità della biomassa presente (altezza einvestimento della cover), adeguare il momento del disseccamento o della trinciatura all’epoca di semina ed alla disponibilità della seminatrice. In generale più la biomassa è elevata più anticipato deve essere il disseccamento da ottenersi con il glifosate adattando la dose ed il volume liquido alla stessa biomassa.
Particolare attenzione bisognerà prestare negli appezzamenti coninvestimento ridotto a causa dei ristagni: in questi casi il diserbo hauna vera e propria funzione preventiva, riducendo fortemente ladisseminazione delle malerbe presenti nelle aree con scarso o nulloinvestimento della coltura.
Malgrado in molti casi, a causa della stagione eccezionalmente piovosa, lo sviluppo delle colture di copertura autunno vernine sia contenuto, è necessario intervenire in tempo ed appropriatamente per garantire adeguate condizioni di semina. Per garantire più a lungo possibile la copertura del terreno, come previsto dalla sottomisura 214i, i necessari interventi dovranno essere effettuati il più tardi possibile rispetto alla data di semina prevista ma con anticipo tale da garantire gli effetti necessari (es. giorni necessari per una effettiva devitalizzazione della vegetazione dopo trattamento erbicida con principi attivi disseccanti totali nell’azione 1).
Azione 1: 7-14 gg prima della semina trattamento erbicida con principi attivi disseccanti totali oppure qualche giorno prima
trinciatura della coltura di copertura ovviamente mantenendo in loco tutto il materiale;
Azione 2: non sono consentiti diserbi pre-semina; interramento vegetazione previa trinciatura e preparazione del letto di semina possono essere difficoltosi particolarmente in taluni terreni in periodi piovosi; in linea di principio sarà importante effettuare la preparazione del letto di semina contemporaneamente o immediatamente dopo l’interramento cercando di mantenere quest’ultimo abbastanza superficiale per evitare l’eccessiva zollosità; a tal proposito si possono ipotizzare un’aratura superficiale alla profondità max di 25 cm, (meglio ancora se si riesce a 20) ed effettuare una decompattazione più profonda con un dissodatore ad ancore o un decompattatore in modo da garantire una buona destrutturazione del suolo, permettendo così alla coltura di trovare le condizioni ottimali per lo sviluppo. Altra soluzione può consistere nel lavorare contemporaneamente con estirpatore ed erpice a dischi il terreno. Così facendo anche i terreni pesanti se lavorati in condizioni di eccessiva umidità e prossimi allo stato plastico, (che se lavorati con clima secco potrebbero dare origine a problemi di affinamento), risultano facilmente lavorabili perché lo strato capovolto interessato dalla rapida essicazione sarebbe molto sottile.
Si è a disposizione per chiarimenti: tel.
0498293847; bollettino.erbacee@venetoagricoltura.org.
Ulteriori informazioni sul sito
www.venetoagricoltura.org/….
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