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La Foresta demaniale regionale di Malgonera, in Comune di Taibon Agordino (BL), gestita da Veneto Agricoltura, diventa un laboratorio a cielo aperto per lo studio delle dinamiche naturali che si instaurano sulle piante del bosco colpite da gravi eventi meteorologici quale è stato, per esempio, la tempesta Vaia dell’ottobre 2018. Il “Progetto Malgonera” sarà presentato venerdì 11 settembre (ore 15:30) a LongaroneFiere in occasione della 2^ edizione del Festival delle Foreste che si svolgerà in contemporanea a Longarone e in Cansiglio nei giorni 11, 12 e 13 settembre prossimo.
In Malgonera, nelle aree soggette agli schianti, Veneto Agricoltura e Università di Padova – Dipartimento Territorio e Sistemi Agroforestali (TESAF), con il coordinamento scientifico del prof. Emanuele Lingua, hanno messo a dimora con diverse modalità d’impianto 500 piantine forestali provenienti dal Vivaio di Veneto Agricoltura di Pian di Spini (Cansiglio) e successivamente rilevati vari parametri ecologici.
Gli appezzamenti forestali oggetto di studio, facenti parte di un network di aree sperimentali per lo studio della ricolonizzazione post-Vaia di tutte le Regioni del Nord Italia interessate dagli schianti, negli anni futuri verranno monitorati per misurare annualmente i tassi di insediamento dovuti al rinnovamento naturale, di mortalità, la presenza di danni da ungulati, gli accrescimenti, la diversità specifica, la presenza di infestazioni parassitarie, ecc.
Oltre a questi inerventi, per una migliore valorizzazione dell’intero comprensorio della Foresta di Malgonera si sta procedendo anche con una specifica razionalizzazione della scarsa viabilità presente e in precatrie condizioni. Nello specifico, Veneto Agricoltura, d’intesa con TESAF, sta progettando una strada silvo-pastorale che dalla località Pont raggiunge la soprastante ex Malga Malgonera. Si tratta di un’opera indispensabile per un’attenta e corretta gestione della Foresta, anche dal punto di vista dei rischi ambientali dovuti agli incendi. La strada verrà realizzata con criteri modeni e rispettosi della foresta, al fine di minimizzare l’impatto ambientale e valorizzare la naturalità dell’area.