SVILUPPO MICROFILIERE DI PIANTE INFUSIONALI
Veneto Agricoltura 13/09/2007 Progetti
Nel settore delle erbe officinali la qualità sta assumendo sempre più importanza; la maggior parte delle piante presenti sul mercato sono importate e molto spesso tecniche colturali, di raccolta, essiccazione e conservazione non sono conosciute.
Il progetto MIPI (Sviluppo Microfiliere di Piante Infusionali), finanziato dalla Regione Veneto e gestito dal Dipartimento di Agronomia Ambientale e produzioni vegetali dell’Università di Padova, ha come scopo l’individuazione delle epoche ottimali di raccolta di piante officinali per ottenere la massima qualità organolettica (caratteristica indispensabile dato che tali erbe sono normalmente utilizzate come infusi).
Le prove, in regime biologico, sono state collocate a Legnaro (PD) presso l’azienda sperimentale dell’Università di Padova e a Villiago (BL) presso l’azienda biologica di Veneto Agricoltura (BL) al fine di studiare le risposte delle colture all’ambiente (pianura-montagna).
Durante la stagione colturale 2007 si è operato su differenti specie, requisiti quali capacità di adattamento all’ambiente, la facilità di introdurre il prodotto nel mercato e la possibilità di utilizzare semente di qualità, hanno indirizzato la scelta sulle seguenti specie:
Menta spicata, Lippia citriodora, Melissa officinalis, Monarda citriodora e Phoenicolum vulgare.
Le piante sono state prodotte nell’Azienda di Legnaro e successivamente trapiantate su tessuto pacciamato, precedentemente concimato con letame pellettato biologico, con i seguenti sesti d’impianto:
· Mentha spicata 50 x 40 cm
· Lippia citriodora 100 x 50 cm
· Melissa officinalis 50 x 40 cm
· Monarda citriodora 50 x 40 cm
· Phoenicolum vulgare
Durante il primo anno di sperimentazione il Phoenicolum vulgare non è stato campionato a causa di problemi nel reperimento della semente.
Le parcelle sono state monitorate durante la stagione colturale, suddivise in più sotto parcelle campionate in differenti momenti, prima del tempo balsamico (stadio fenologico avente il massimo contenuto in principio attivo) durante e a fine tempo balsamico. In ciascuno dei tre momenti è stata stimata la resa in biomassa della coltura in peso fresco, dopo essiccazione all’aria aperta, la resa in peso secco, in parti utili (foglie e fiori) e in scarti (fusti), inoltre è stata stimata la resa in olio essenziale in seguito a distillazione in corrente di vapore di un campione.
Veneto Agricoltura
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