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NOTTUE/GEODISINFESTANTI INSETTICIDI POST-EMERGENZA/DIVERSE COLTURE
La difesa integrata dalle nottue non si basa su trattamenti preventivi alla semina del mais o altre colture ma sul monitoraggio e la previsione dello sviluppo con modelli previsionali, sulle verifiche di campo qualora vi siano le condizioni di sviluppo alla formazione del quarto stadio, su interventi in post-emergenza nel caso di accertato superamento della soglia.
Interventi insetticidi alla semina (microgranulari o come concia del seme) non sono giustificati in quanto collocati in un momento in cui non si può conoscere la presenza o meno di popolazioni dell’insetto dannoso (e comunque intercorre un periodo troppo lungo tra distribuzione ed attacco perché sia efficace).
La copertura del fondo mutualistico garantisce il risarcimento per danni dovuti a eventuali errori di applicazione della DI o inaspettati attacchi la cui probabilità è comunque bassa.
Le nottue hanno livelli di presenza molto variabili negli anni. Gli attacchi più consistenti alle colture erbacee sono stati portati dalla specie migrante A. ipsilon; tale specie normalmente non riesce a svernare in Italia Settentrionale, per via delle condizioni climatiche, e le pullulazioni sono determinate da massicci voli da sud. La specie svernante A.segetum è costantemente presente ma non ha mai causato attacchi consistenti al mais.
Il danno è causato da larve dal quarto stadio in poi di A. ipsilon e nelle prime fasi di sviluppo delle piante risulta pertanto fattore chiave riuscire a prevedere il momento dell’eventuale presenza di questa specie. Va detto anche che l’incidenza media dei danni è bassa (inferiore all’1% della superficie a mais se consideriamo un periodo di 30 anni). In alcune stagioni le popolazioni sono praticamente assenti, mentre in altre possono raggiungere livelli tali da causare la risemina del mais e altre colture erbacee in aree localizzate, talvolta anche estese.
Un fattore favorente l’attacco da nottue, ovviamente una volta che gli adulti migranti siano arrivati con i venti da sud, è la presenza nell’appezzamento di aree con copertura vegetale, che consentono l’alimentazione delle giovani larve. Altro possibile fattore di rischio (che causa un aumento della probabilità di un attacco), sulla base dei dati relativi ai casi di danno registrati, sembra rappresentato dalla copertura con residui colturali o fertilizzanti organici (ad es. letame, digestato).*
* Per avere una dimostrazione statistica in merito al ruolo di tale fattore e migliorare la stima del rischio effettivo, si prega di segnalare casi del passato da valutare.
In base a quanto sopra esposto, non ha alcun senso tecnico ed è contro i principi della Difesa Integrata il trattamento preventivo alla semina del mais contro le nottue.
Le informazioni fornite da questo bollettino, secondo i principi della DI nelle colture erbacee, si basano su un monitoraggio territoriale, a basso costo, su un’ampia area, svolto mediante l’utilizzo di trappole a feromoni (VARL principalmente o a colla), sull’analisi dei venti da sud e sul modello previsionale di sviluppo dell’insetto (Difesa Integrata a livello territoriale), con successivo controllo dei livelli di popolazione effettivi (Difesa Integrata a livello aziendale) solo dove il monitoraggio territoriale ha evidenziato il rischio.
A) INDIVIDUAZIONE AREE CON POPOLAZIONI SOPRA E SOTTO LA SOGLIA DI DANNO: VALUTAZIONE RISCHIO, MONITORAGGIO, CONFRONTO CON LE SOGLIE DI DANNO
La distribuzione e i momenti di cattura nel periodo primaverile saranno segnalati tempestivamente, con successivi bollettini, ai coltivatori di mais o di altre colture suscettibili, in modo da poter prendere nota dello stato di copertura vegetale dei terreni interessati dal volo. Una volta individuato con il monitoraggio territoriale il momento di arrivo e la distribuzione delle nottue (preceduto in genere da venti da sud forti e continui), con le catture delle trappole e l’analisi dei venti si comincia il calcolo della somma termica (viene attivato il modello previsionale).
Nel bollettino sarà segnalato tempestivamente quando iniziare ad osservare se vi è presenza di larve di nottua nelle aree individuate come a rischio, per eventualmente intervenire in post-emergenza con insetticidi liquidi qualora si superi la soglia di danno: il limite per il mais è il 5% delle piante attaccate se queste sono più piccole delle 7-8 foglie. Sia gli insetticidi fosforganici sia i piretroidi sono efficaci se distribuiti tempestivamente dopo l’accertamento del superamento della soglia, di sera con volumi d’acqua abbondanti (10 hl/ha e più).
B) VALUTAZIONE DELLA DISPONIBILITÁ DI SOLUZIONI AGRONOMICHE, BIOLOGICHE, FISICHE O COMUNQUE NON CHIMICHE PER SOSTITUIRE IL TRATTAMENTO CHIMICO OVE NECESSARIO INTERVENIRE
In pratica, nel caso di superamento della soglia di danno, non sono disponibili efficaci strategie alternative “non chimiche”. In generale la semina anticipata (strategia agronomica) aumenta la probabilità che la coltura sia ben sviluppata, non più suscettibile al danno al momento della comparsa del quarto stadio di nottue.
Per approfondire il funzionamento del modello e le misure da prendere si veda anche la RAZIONALE DIFESA DALLE NOTTUE.
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