Bollettino Colture Erbacee n. 65 del 26.9.2018 – COLZA

COLZA – 2

I punti di forza della coltura

Il colza facilita il controllo delle infestanti difficili.

L’alternanza delle colture consente di combattere meglio le erbe infestanti combinando diversi mezzi di controllo. La monocoltura invece favorisce le infestanti il cui ciclo coincide con quello della pianta coltivata e che appartengono alla stessa classe (monocotiledoni o dicotiledoni).

La semina di colture in rotazione con epoca di semina differente, come per esempio alternanza tra colza, grano, mais e soia, riduce anche il rischio di selezione della flora infestante migliorando  al contempo la distribuzione del lavoro nel tempo.

Il seme di colza frena così la riproduzione delle erbe infestanti il ​​cui ciclo è invernale o primaverile. Occupando il terreno da settembre a giugno, limita lo sviluppo delle infestanti annuali per un periodo di nove mesi, con il solo apporto di un diserbo autunnale. Offre un’ottima opportunità per controllare alcune infestanti perenni grazie alla sua capacità di copertura e alla disponibilità di molecole diserbanti.

Nelle rotazioni di cereali con erbe resistenti  il colza è un’ottima opportunità per il loro controllo. L’uso di famiglie chimiche di diserbanti del colza efficaci e diverse da quelle utilizzate sui cereali è un altro vantaggio nel caso di situazioni difficili.

Il colza permette l’interruzione nel ciclo delle malattie dei cereali.

Le malattie del piede sono tra le cause principali dei cali di rendimento osservati nelle monocolture di cereali. Fusarium e soprattutto Septoriosi sono largamente favoriti da brevi rotazioni di cereali.

La decomposizione dei residui di colza ricchi di glucosinolati si traduce nella produzione di composti tossici per molti patogeni, compresi i funghi che sono trattenuti nel terreno.

In riferimento al rischio micotossine nei cereali, recenti sperimentazioni hanno dimostrato che il colza in precessione ai cereali consente di ridurre il rischio DON.

Il colza inoltre, con una massa fogliare presente tutto l’inverno, può mobilitare quantità significative di azoto in autunno e durante l’inverno, cioè durante il periodo in cui le perdite di nitrato (lisciviazione) sono le più sensibili. Con una copertura vegetale del terreno che è di circa 9 mesi, specialmente in autunno, il colza riduce significativamente anche il rischio di erosione.

(testi parzialmente tratti da bollettini Cetiom)

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