Bollettino Apistico n°1/2024 del 13.6.24

UN AMICO DELLE API (E DEGLI APICOLTORI)

L’importanza dell’ape per la qualità degli ecosistemi e per la vita dell’uomo è ormai universalmente riconosciuta, tanto che l’apicoltura negli ultimi anni  è al centro di un dibattito e un interesse molto acceso sulla sua importanza e sulle modalità da attivare per la sua salvaguardia.
D’altro canto, la complessità alla base della vita delle colonie di api e dell’ambiente in cui vivono necessitano di una elevata preparazione tecnica, per poter fornire risultati tecnici ed economici non solo ai singoli apicoltori ma anche agli agricoltori e alla collettività più in generale.

Con questa consapevolezza Veneto Agricoltura riprende ora la pubblicazione del Bollettino (LEGGI i Bollettini precedenti), un servizio di supporto al mondo apistico che fornisce aggiornamenti sull’andamento stagionale e suggerimenti tecnici per favorire un corretto rapporto tra l’apicoltura, l’ambiente e l’attività agricola.

I FIORI DI QUESTI GIORNI

Pur con le dovute differenze che si rilevano in una regione come il Veneto, estesa dal mare alle vette dolomitiche, quest’anno le tipiche fioriture primaverili non sono state a disposizione delle api, o lo sono state a “macchia di leopardo” e per periodi brevi, talvolta di qualche mezza giornata di sole alternata a giorni e giorni di pioggia.

Tarassaco, acacia, salvia pratense, trifogli, ginestrino, asteracee, scabiosa. Castagno e tiglio nelle prossime settimane. Per approfondimenti CLICCA QUI.

LE SCIAMATURE

Con l’arrivo di importanti flussi nettariferi, l’apicoltore si trova a lavorare sul filo del rasoio allo scopo di mantenere popolosi gli alveari, sapendo bene che questa finalità lo espone a maggiori possibilità di costruzione di celle reali e quindi di sciamature (VEDI FOTO e LINK).
In anni recenti la situazione è complicata dal cambiamento climatico che negli ultimi anni ha portato ad avere sempre più spesso (come quest’anno) primavere con piogge abbondanti per lunghi periodi e temperature troppo basse perché le piante producano nettare in quantità.

Per questi ultimi motivi, il periodo di sciamatura si è parecchio allungato rispetto alle stagioni a cui eravamo abituati in passato e si notano sempre di più sciami partire non appena spunta il primo raggio di sole dopo le piogge prolungate.
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Bollettino Apistico
Veneto Agricoltura – Unità Organizzativa Colture Estensive e Allevamenti
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