Bollettino Colture Erbacee n°31/2024 del 31.5.24 – AGGIORNAMENTO DIFESA INTEGRATA DIABROTICA (3)

In base al modello di Davis è  ormai prevalente la presenza di larve di secondo e terzo stadio che possono essere  rilevateosservando gli apparati radicali di piante di mais in appezzamenti in cui le popolazioni sono apprezzabili.

Nel corso della settimana si comincerà anche a raggiungere la sommatoria termica che consente l’ìnizio della presenza di pupe.

Pertanto è arrivato ormai il momento,  al fine di individuare l’inizio dello sfarfallamento degli adulti, di posizionare le trappole a colla innescata con il feromone sessuale ( hanno la capacità di catturare i maschi di diabrotica anche quando le popolazioni sono poco consistenti). La probabilità di catturare maschi aumenta  se le trappole sono installate in un appezzamento seminato a mais che segue mais. La cattura dei primi esemplari permetterà di attivare il modello di Nowatzky per prevedere la dinamica di sviluppo delle popolazioni di adulti e di individuare il momento per cominciare il monitoraggio con le trappole cromotropiche.

Si prega di segnalare le prime catture accertate a bollettino.erbacee@venetoagricoltura.org

PER SAPERNE DI PIÙ

La pubblicazione di un articolo scientifico sulla rivista Insects rende noti i risultati di una ricerca a lungo termine del gruppo di lavoro di Difesa Integrata sulla Diabrotica.

La ricerca, basata su sperimentazioni e monitoraggi del mais su ampie superfici dei territori di Veneto e Croazia, fornisce per la prima volta una valutazione dei reali fattori di rischio di danno da diabrotica e gli approcci per controllare quest’ultima in base alla prevenzione di tipo agronomico, senza utilizzare insetticidi, applicando i principi della Difesa Integrata. In particolare si evidenzia che
1) la rotazione strutturale (ad es. frumento – soia – mais) mantiene costantemente sotto la soglia di danno le popolazioni di diabrotica portando la probabilità di riduzione di produzione a livelli molto bassi (nessun danno osservato per anni) e che
2) la rotazione flessibile (in cui la coltivazione del mais viene interrotta dopo che il monitoraggio con trappole cromotropiche ha accertato livelli superiori ai 6 adulti/trappola/giorno) riesce altrettanto a ridurre il rischio di danno senza usare insetticidi, sempre applicando i principi della Difesa Integrata, obbligatori sin dal 2014. Tali rotazioni potrebbero diventare pratici eco-schemi specifici, efficaci e di facile controllo, per la nuova politica agricola dell’UE.

I dati raccolti ormai su un congruo numero di anni evidenziano come i trattamenti insetticidi chimici di sintesi  comunemente usati (alla semina o successivamente) per controllare la diabrotica rappresentino, oltre che una violazione della normativa sulla difesa integrata, una pratica che interferisce negativamente sulla biodiversità dell’agro-ecosistema riducendone le capacità di mantenere sotto il livello della soglia di danno la diabrotica stessa e e altri fitofagi del mais e delle altre colture erbacee.
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