Bollettino Colture Erbacee n°11/2024 del 14.2.24

LA DIFESA INTEGRATA DEL MAIS NELLE PRIME FASI DI SVILUPPO (4)

LA DIFESA INTEGRATA DALLA DIABROTICA
In base ai principi della Difesa Integrata, la diabrotica va controllata (preventivamente e all’accertamento del superamento della soglia di danno) con la modulazione dell’avvicendamento colturale, che è di gran lunga la strategia più efficace, evitando di utilizzare insetticidi come geodisinfestanti o concianti del seme o trattamenti contro gli adulti.

La DI può essere attuata secondo due principali scenari:

  • Rotazione (avvicendamento) strutturale: un’impostazione di base secondo il primo principio della Difesa Integrata (prevenzione), per cui l’avvicendamento (ad es. frumento-colza-mais-soia o frumento-soia-mais) è applicato sull’intera azienda o comunque su ampia superficie, in modo tale da impedire di avere popolazioni di Diabrotica sopra la soglia di danno (di fatto sono avvicendamenti già presenti in diversi areali del Veneto); la superficie a mais in ciascun anno sarà meno del 50%  (33% con tre colture in avvicendamento, 25% con 4 e così via) e l’ incidenza del mais che succede a mais sarà nulla o trascurabile;  saranno sufficienti controlli saltuari con le trappole cromotropiche per accertare il mantenimento della popolazione sotto la soglia di danno (ciò è importante soprattutto se si è in vicinanza di zone a monosuccessione); le osservazioni in Veneto, a partire da fine anni 2000, non hanno ad oggi mai rilevato danni agli apparati radicali né tantomeno allettamenti dovuti a diabrotica con tali avvicendamenti; le popolazioni di adulti si sono mantenute costantemente basse negli anni (sotto la soglia di danno).
  • Avvicendamento flessibile: nelle aree in cui vi è un’apprezzabile incidenza della monosuccessione di mais e della superficie a mais nel suo complesso, si procederà al monitoraggio con le trappole cromotropiche(VEDI FOTO) nella coltura del mais e al superamento della soglia di danno (6 adulti/trappola/giorno come media di 3-6 settimane dall’inizio della fuoriuscita)  si procederà alla rottura della monosuccessione: le sperimentazioni condotte in Veneto a livello territoriale hanno evidenziato come la “gestione flessibile” della rotazione consenta di restare sotto la soglia di danno anche in un’area  di monosuccessione a mais fino al 50% della SAU (vedi: L’Informatore Agrario n°10/2018 pp.74-77); qualsiasi coltura è utile per rompere la monosuccessione, perfino il mais  con semina tardiva, dopo che  la maggior parte delle uova è schiusa. Gli output del modello di Davis che verranno forniti durante la stagione consentono di individuare il momento in cui il mais può essere seminato senza consentire un significativo sviluppo di larve di diabrotica sugli apparati radicali del mais.

RISCHIO, DIFFUSIONE E MONITORAGGIO
L’elaborazione dei dati derivanti da oltre un decennio di osservazioni e sperimentazioni ha evidenziato come il rischio di danno sia principalmente legato ai livelli raggiunti delle popolazioni di adulti di diabrotica. Quando questi livelli superano 6 adulti/trappola/giorno, nella media di 3-6 settimane dall’inizio della fuoriuscita, (ancor più se si supera di molto: in talune aree, in epoca antecedente l’avvio di una estesa rotazione, si sono raggiunti valori medi di oltre 20 adulti/trappola/giorno) il rischio di danno al mais che segue mais in grado di diminuire la produzione diventa apprezzabile.

COSA CI INSEGNA IL 2023
Il monitoraggio degli adulti di diabrotica e le osservazioni in campo nel corso del 2023 hanno confermato, in tutti i siti considerati, quanto evidenziato dalla sperimentazione fino ad oggi: la rotazione come sopra descritta (senza uso di insetticidi, sia strutturale che flessibile), è strategia efficace per  mantenere al di sotto della soglia di danno le popolazioni di diabrotica.

E’il livello delle popolazioni di adulti a determinare la gran parte del rischio di danno da diabrotica al mais che segue mais  ,  mentre altri fattori come tipo di terreno, l’ibrido, la data di semina non hanno inciso significativamente sul rischio come evidenziato nell’articolo pubblicato sulla rivista Insects (Furlan et al. Risk Assessment and Area-Wide Crop Rotation to Keep Western Corn Rootworm below Damage Thresholds and Avoid Insecticide Use in European Maize Production. Insects, 13(5), 415, 2022).

OBIETTIVO ZERO
Applicando la DI come sopra descritto il rischio di danno da diabrotica diventa molto basso, come conferma anche l’incidenza delle richieste di danno all’Agrifondo Mutualistico Veneto e Friuli che dal 2015 ad oggi è sempre risultata  di gran lunga inferiore all’1% della superficie coperta dal fondo; tale rischio può essere oggi assicurato con oneri molto contenuti con specifici Fondi anche agevolati.
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