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DIFESA INTEGRATA DALLA DIABROTICA
In base ai principi della Difesa Integrata, la diabrotica va controllata (preventivamente e all’accertamento del superamento della soglia di danno) con la modulazione dell’avvicendamento colturale, che è di gran lunga la strategia più efficace, evitando di utilizzare insetticidi come geodisinfestanti o concianti del seme o trattamenti contro gli adulti.
GLI SCENARI POSSIBILI
(A) Rotazione (avvicendamento) strutturale: Un’impostazione di base secondo il primo principio della Difesa Integrata (prevenzione), per cui l’avvicendamento (ad es. frumento-mais-soia o frumento–soia-mais) è applicato sull’intera azienda o comunque su ampia superficie, in modo tale da impedire di avere popolazioni di diabrotica sopra la soglia di danno (di fatto sono avvicendamenti già presenti in diversi areali Veneto). Il mais in ciascun anno sarà meno del 50% (33 percento con tre colture in avvicendamento, 25% con 4 e così via) e l’ incidenza del mais che succede a mais sarà nulla o trascurabile.
COME VERIFICARE SE FUNZIONA? Saranno sufficienti controlli saltuari con le trappole cromotropiche (vedi sotto)per accertare il mantenimento della popolazione sotto la soglia di danno (ciò è importante soprattutto se si è in vicinanza di zone a monosuccessione)
CON QUALI RISULTATI? Le osservazioni in Veneto, a partire da fine anni 2000, non hanno ad oggi mai rilevato danni agli apparati radicali né tantomeno allettamenti dovuti a diabrotica con tali avvicendamenti; le popolazioni di adulti si sono mantenute costantemente basse negli anni (sotto la soglia di danno). Per ulteriori dati si veda l’aggiornamento 2022 (sotto)
(B) Avvicendamento flessibile Nelle aree in cui vi è un’apprezzabile incidenza della monosuccessione di mais e della superficie a mais nel suo complesso, gli appezzamenti in monosuccessione saranno monitorati con le trappole cromotropiche (foto a lato) e al superamento della soglia di danno (6 adulti/trappola giorno) come media di 3-6 settimane dall’inizio della fuoriuscita si procederà alla rottura della monosuccessione.
CON QUALI RISULTATI? Le sperimentazioni condotte in Veneto a livello territoriale hanno evidenziato come la “gestione flessibile” della rotazione consenta di restare sotto la soglia di danno anche in un’area mais in monosuccessione fino al 50% della SAU (vedi: L’Informatore Agrario n°10/2018 pp.74-77); qualsiasi coltura è utile per rompere la monosuccessione, perfino il mais se seminato tardi, dopo che la maggior parte delle uova è schiusa. Gli output del modello di Davis che verranno forniti durante la stagione consentono di individuare il momento in cui il mais può essere seminato senza consentire un significativo sviluppo di larve di diabrotica sugli apparati radicali del mais.
AGGIORNAMENTO 2022: IMPARARE DALL’ESPERIENZA L’elaborazione dei dati derivanti da oltre un decennio di osservazioni e sperimentazioni ha evidenziato come il rischio di danno sia principalmente legato ai livelli raggiunti delle popolazioni di adulti di diabrotica. Quando questi livelli superano 6 adulti/trappola/giorno, nella media di 3-6 settimane dall’inizio della fuoriuscita, (ancor più se di molto: in talune aree, in epoca antecedente l’avvio di una estesa rotazione, si sono raggiunti valori medi di oltre 20 adulti/trappola/giorno) il rischio di danno severo, con allettamenti, diventa apprezzabile.
Come evidenziato dalla sperimentazione effettuata in due Paesi (Italia e Croazia), il livello delle popolazioni di adulti ha determinato la gran parte del rischio di danno da diabrotica mentre altri fattori come tipo di terreno, l’ibrido, la data di semina non hanno inciso significativamente sul rischio. Ciò conferma che la rotazione come sopra descritta (senza uso di insetticidi, sia strutturale che flessibile), è la strategia più efficace per mantenere al di sotto della soglia di danno le popolazioni di diabrotica.
RIASSUMENDO: OBIETTIVO ZERO SUPERFICIE CON INSETTICIDI CONTRO LA DIABROTICA Applicando la Difesa Integrata come sopra descritto l’obiettivo diventa: zero per cento di superficie trattata con insetticidi contro la diabrotica. Il rischio di danno da diabrotica in Veneto è risultato basso, come conferma anche l’incidenza delle richieste di danno all’Agrifondo Mutualistico Veneto e Friuli che dal 2015 ad oggi è stata, sempre, di gran lunga inferiore all’1% della superficie coperta dal fondo; tale rischio può essere oggi assicurato con oneri molto contenuti con specifici fondi anche agevolati.
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