LA PESCA IN VENETO – 2021

Dopo il difficile periodo registrato durante la fase di piena pandemia da Covid-19, il 2021 è stato un anno tutto sommato discreto per il comparto ittico veneto, caratterizzato da diversi punti di rilancio per l’economia di questo settore.

Nell’ultimo anno, con 655 unità iscritte al Registro, il numero delle barche della flotta marittima veneta resta invariato rispetto al 2020, con una lieve diminuzione invece per stazza (-2,1%) e potenza motore (-1,1%) dei pescherecci. Inoltre, si rileva un leggero rialzo delle imprese attive nella filiera ittica regionale che, con 3.849 unità registrate, crescono del +0,3% rispetto al 2020, mentre gli occupati, con 7.406 unità lavorative attive nel comparto, si presentano in aumento del +2,4%.

Nel 2021 il quantitativo totale di pesce locale, conferito nei sei mercati ittici veneti, fa segnare un +8,9% rispetto al 2020, a fronte delle 17.778 tonnellate prodotte, con la concomitante crescita sia del fatturato, salito a 42,6 milioni di euro totali (+11,1%), che dei prezzi di vendita alla produzione (+2,1% in media).

Segnali di ripresa per il comparto dei molluschi bivalve di mare, con i due Consorzi del Veneto che insieme, a fronte di una produzione totale di 2.859 tonnellate tra vongole e fasolari, aumentano la produzione del +12,1% rispetto al 2020. Di contro, l’ultimo anno si presenta in chiaroscuro per il comparto degli allevamenti ittici, con le perdite produttive registrate da mitilicoltura (-7,7%) e venericoltura (-6,4%), mentre tiene bene la produzione della piscicoltura (+10,7%). Incrementano rispetto all’anno precedente sia l’export (+14,9%) che l’import (+18,9%) del pesce tal quale.

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