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Gli effetti del lockdown per Covid-19 sulle imprese di tutti i comparti sono stati analizzati da Veneto Agricoltura. Veneto tra le regioni meno colpite, compreso il settore agricolo.
Primo semestre 2020 sotto la lente di ingrandimento di Veneto Agricoltura che ha provato ad analizzare gli effetti del lockdown per Covid-19 sulle imprese italiane. Nello specifico, risulta che nel corso del secondo trimestre gli effetti negativi si sono leggermente attenuati rispetto ai primi tre mesi dell’anno. Il dato emerge da un’analisi pubblicata da Veneto Agricoltura che prende in considerazione le imprese iscritte nei Registri delle Camere di Commercio provinciali a livello nazionale.
Più in dettaglio, ricordando che in Italia il calo del numero di imprese attive rappresenta ormai una tendenza strutturale, gli esperti dell’Agenzia regionale confermano che anche nei primi sei mesi del 2020 il trend negativo è proseguito, visto che il numero delle imprese attive è sceso a circa 5.119.000, segnando una flessione del -0,3% rispetto sia allo stesso periodo del 2019 che al dato medio degli ultimi cinque anni (2015-2019).
Da segnalare che le perdite maggiori in termini relativi rispetto al 2019 si sono registrate soprattutto nei settori che presentano il numero maggiore di imprese quali, ad esempio: il comparto del commercio all’ingrosso e al dettaglio (1 milione e 400 mila imprese, -1,6%); dell’agricoltura, silvicoltura e pesca (743 mila imprese, -1,2%); delle attività manifatturiere (493 mila imprese, -1,2%). Il comparto delle costruzioni (748 mila imprese) ha registrato invece una lievissima crescita (+0,2%), segnando comunque un calo del -1,5% rispetto alla media quinquennale.
Un dato interessante segnalato nel Report di Veneto Agricoltura è quello relativo le imprese inattive (imprese che non hanno ancora iniziato la loro attività pur essendo iscritte) e sospese (imprese che hanno sospeso temporaneamente la loro attività per un lungo periodo o per disposizioni amministrative). E’ su queste categorie di imprese, infatti, che sono ricadute le conseguenze più gravi del lockdown, in particolare nel primo trimestre, mentre nel secondo trimestre, ovvero quando le misure di contenimento si sono leggermente ridotte e sono iniziate le prime riaperture, anche il numero delle imprese inattive e sospese ha registrato una riduzione.
A livello territoriale, sono state le regioni del Sud Italia a presentare il maggiore incremento di imprese inattive rispetto alla media 2015-2019 (+6.904 unità, +6,2%), seguite dalle regioni del Centro (+5.851 inattive (+3,8%), del Nord (+4.208 imprese, +2,3%) e infine delle Isole (+3.679 unità, +4,9%). I maggiori aumenti in termini assoluti sono stati registrati in Lazio (108.685 imprese, +3,7%), Campania (52.782 unità, +7,5%), Sicilia (60.757, +4,7%) e Lombardia (68.754 inattive, +3,9%).
Il Veneto invece (28.530 imprese inattive), ha registrato una delle variazioni più lievi tra tutte le regioni, con un incremento di 173 unità, +0,6% rispetto alla media degli ultimi cinque anni.
Il Report ha posto un’attenzione particolare sugli effetti del lockdown sull’agricoltura nazionale, che sotto il profilo numerico sono stati del tutto marginale. Infatti, le imprese inattive del settore agricolo (2.680 nel secondo trimestre) hanno rappresentato solo lo 0,5% del totale complessivo. In termini relativi, rispetto alla media degli ultimi cinque anni, sono state le regioni del Sud Italia a registrare il maggior incremento di imprese inattive (436 imprese, +25,8%), ma in termini assoluti sono state le regioni del Nord Italia (829 inattive) e del Centro Italia (826 unità) a registrate i valori più alti, con un incremento rispettivamente del +12,9% e del +1,6% rispetto alla media quinquennale.
In sostanza, gli esperti di Veneto Agricoltura sottolineano che le ripercussioni maggiori dovute al lockdown hanno riguardato le imprese collegate al comparto turistico (alloggio, ristorazione, noleggio, agenzie di viaggio, ecc.), del commercio all’ingrosso e al dettaglio e altre attività di servizi. Per quanto riguarda invece il comparto agricolo, pur registrando un incremento delle imprese inattive e sospese superiore alla media degli altri settori, tale incremento ha riguardato un numero marginale di imprese.
A livello territoriale, infine, il Veneto è stata una delle regioni che ha registrato un incremento di imprese inattive e sospese tra i più bassi, sia nel complesso di tutti i settori che relativamente al solo comparto agricolo.
Il Report, corredato da alcune tabelle, può essere scaricato da:
https://www.venetoagricoltura.org/2020/08/uncategorized/effetti-del-lockdown-covid-19-piu-imprese-inattive-e-sospese-ma-comparto-agricolo-e-regione-veneto-meno-colpiti/
Mimmo Vita
Legnaro-Pd, 21 settembre 2020
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