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Veneto Agricoltura sta realizzando la sistemazione dei muri di sostegno lungo la strada comunale in località “La Piatta” in Comune di Crespadoro (Vi), un’area di forte interesse paesaggistico e turistico.
Veneto Agricoltura sta realizzando la sistemazione e il consolidamento dei muri di sostegno, fin qui in precarie condizioni statiche, lungo la strada comunale che attraversa la località “La Piatta”, nel Comune di Crespadoro (Vi), all’interno della Foresta Demaniale di Giazza, area gestita dall’Agenzia regionale.
Non solo il versante veronese, ma anche quello vicentino della Foresta, nell’Alta Valle del Chiampo, è meta, in particolare durante l’estate, di migliaia di turisti locali che dalla vicina e pianura si riversano sulle Piccole Dolomiti Vicentine. E’ questa un’area di straordinaria bellezza, meritevole di essere visitata e conosciuta, che offre la possibilità di effettuare piacevoli escursioni, interessanti sia dal punto di vista ambientale e faunistico che storico.
E’ dunque facilmente comprensibile quanto, anche in questo contesto, assuma una grande importanza la sicurezza della percorrenza stradale.
Da molti anni, nella Foresta di Giazza, Veneto Agricoltura svolge tutti i lavori di sistemazione dei dissesti che ogni inverno porta con sé. Quest’anno gli interventi in corso di esecuzione riguardano un tratto di muro di sostegno, con relative scarpate, a monte della strada silvo-pastorale che dalla località “La Piatta” conduce alla località “Malga Campodavanti”. I lavori sono realizzati da Veneto Agricoltura in collaborazione con il Comune di Crespadoro (Vi) e il Rifugio Demaniale Regionale “Bepi Bertagnoli” (attualmente concesso al CAI di Arzignano e gestito dalla famiglia di Alessandro Giambellini), mentre il progetto è stato curato dal Centro Forestale di Verona e approvato dal Parco Naturale Regionale della Lessinia e dallo stesso Comune di Crespadoro.
Anche per questo intervento è stata posta la massima attenzione alla tipologia costruttiva: i muri sono realizzati in calcestruzzo ma perfettamente rivestiti con sassi nell’antica tecnica dell’”opus incertum”, squadrati e posati a mano, in modo da farli sembrare realizzati completamente a secco. Le scarpate sono consolidate con palificate realizzate esclusivamente in legname e sassi. L’opera finale, a tutela della sicurezza pubblica, risulterà così perfettamente inserita in un contesto paesaggistico di grande valore, da tutelare e lasciare inalterato alle future generazioni.