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L’Orchidea piramidale (Anacamptis pyramidalis) è una specie floricola diventata ormai rara in pianura a causa dell’alterazione degli ambienti dove solitamente era presente, quali i prati stabili aridi o semiaridi. Proprio per questo motivo è ritenuta una “specie quasi a rischio”, tanto da essere inserita nella Lista Rossa delle piante dell’Italia nordorientale. A Bosco Nordio, la Riserva Naturale Integrale di Sant’Anna di Chioggia (Ve), gestita da Veneto Agricoltura, l’Orchidea piramidale è fortunatamente ancora presente, anche se in pochissime radure del bosco. Si rinviene negli habitat delle cosiddette dune grigie o dei prati aridi, ed è osservabile proprio in questo periodo lungo il percorso di “Land art ArteNatura”, realizzato nell’ambito del Progetto europeo Interreg “Adrion IMPRECO”.
Le orchidee fanno bella mostra di sé in un piccolo lembo di prato arido, sopravvissuto alle modifiche ambientali che in passato avevano interessato quel settore della Riserva, utilizzato per colture agricole e, più recentemente, come vivaio forestale.
Le attività di un altro progetto finanziato dall’Unione Europea, “LIFE REDUNE”, stanno consentendo di recuperare la biodiversità dell’area, dove sono state ricreate una bassura inondata ed una nuova duna, per consentire di aumentare la superficie della Riserva occupata dalla tipica vegetazione degli ambienti dunali.
Il valore naturalistico della piccola estensione di prato arido in cui fiorisce l’Orchidea piramidale è stato accertato proprio durante le attività del progetto “LIFE REDUNE”, che hanno consentito di rilevare la presenza di molte altre specie vegetali tipiche. In particolare, questa orchidea è tra le specie che vengono censite nell’ambito dei protocolli di monitoraggio messi a punto con il progetto “IMPRECO”, al fine di verificare gli impatti sulla biodiversità derivanti dalla presenza del pubblico nella Riserva. Si ricorda che lo scopo del progetto “IMPRECO” è infatti quello di incentivare lo sfruttamento dei Servizi Ecosistemici offerti dalla Riserva, senza però ridurre il valore della sua biodiversità, che nell’ambito faunistico conta anche la straordinaria presenza del raro rospo Pelobate fosco.