Bollettino Colture Erbacee n. 27 del 30.03.19 – COLZA
Veneto Agricoltura 30/03/2019 NewsletterMonitoraggio e contenimento dei principali fitofagi del colza
Il meligete (Meligethes aeneus) arriva nei terreni coltivati a colza quando questo è in levata.
Questo periodo è compreso tra gli stadi D1 (bottoni fiorali raccolti, BBCH50) e quello di bottoni separati (E, BBCH57) che corrisponde al momento in cui nessun fiore è ancora aperto.
La presenza, spesso molto visibile del meligete (soprattutto nelle piante di bordo) non è sintomo di perdita di produttività.
Gli eventuali aborti fiorali causati dall’attività trofica degli insetti che scavano il bocciolo fiorale in cerca del polline vengono all’inizio compensati dall’emissione di altri fiori.
La lotta contro questo insetto prevede di mantenere la popolazione a un livello accettabile fino alla fioritura quando l’insetto smette di fare danni perché viene attirato dai fiori aperti.
Il consiglio è di contare 5 piante consecutive (non nel bordo dell’appezzamento) almeno 5-10 volte.
In questo modo di può avere una buona idea della presenza media dei meligeti (numero medio per pianta). Campionando più volte si può inoltre farsi un’idea loro incremento in modo da anticipare di alcuni giorni l’eventuale superamento della soglia con il trattamento insetticida.
La soglia di intervento dipende dallo stadio e dalla vigoria dell’appezzamento considerato:
Più il colza è vigoroso e meglio può sopportare attacchi anche importanti di meligete.
In appezzamenti allo stadio D1 (bottone fiorale principale ancora chiuso) la soglia di intervento per il Meligethes è di 1 individuo per pianta su appezzamento con colza debole mentre su appezzamenti con colza vigoroso si consiglia di attendere lo stadio E (bottoni fiorali separati) per effettuare una nuova stima della presenza del meligete.
Per appezzamenti con colza allo stadio E (bottoni fiorali separati) effettuare il trattamento solo al superamento della soglia di 6-9 meligeti/pianta (e a 2-3 individui/pianta nel caso di colza poco vigoroso o con almeno 70% di piante infestate).
Foto 1 – Attacco di Meligete | Foto 2 – Adulto di Meligethes | Foto 3 – Adulto di Punterulo |
Al momento il colza (seminato nella prima metà di settembre 2018) si presenta in fase da C2 (internodi visibili) a D2 (infiorescenza principale emersa).
In questo momento si può verificare oltre alla presenza nell’appezzamento del meligete (Meligethes aeneus – foto 2) anche quella del punteruolo dello stelo (Ceutorrhynchus napy – foto 3).
Il punteruolo (Ceutorrynchus napi) è un curculionide che deve essere monitorato attentamente. Con il ritorno del bel tempo (giorni di sole con temperature superiori a 9 ° C e in assenza di vento), i punteruoli occupano i terreni a colza per alimentarsi inizialmente e deporre le uova dopo 8-10 giorni. Il punteruolo deporrà le sue uova nel fusto del colza: in seguito alla reazione dei tessuti il fusto si deforma, a volte si rompe e si apre in lunghezza predisponendo agli attacchi fungini di Phoma. La nocività di questo insetto è alta in condizioni di primavere asciutte.
Per il punteruolo dello stelo la soglia di intervento è di 1 individuo per pianta.
Trattamenti
Intervenire entro 5 a 7 giorni al superamento della soglia. È importante non intervenire troppo preventivamente per permettere all’insetticida di raggiungere il massimo numero di insetti durante l’applicazione.
Per massimizzare l’efficacia di uno spray insetticida, è consigliabile lavorare con il volume “normale” di 200 l/ha.
Si consigliano piretroidi a base di deltametrina, tau-fluvalinate o lambda cialotrina.
Se dopo il trattamento CON PIRETROIDI SI NOTASSE UNA QUALCHE RESISTENZA (PRESENZA DI ADULTI MOBILI NEI GIORNI SEGUENTI AL TRATTAMENTO) SI PREGA DI SEGNALARLO A bollettino.erbacee@venetoagricoltura.org
Si ricorda che non è possibile effettuare trattamenti in fioritura e si deve inoltre considerare che la fioritura, nel colza, può durare alcune settimane.
Le api raccolgono il polline del colza e sono necessari per ottenere una buona produzione in quanto sono insetti inpollinatori.
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