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FORESTE VENETE: UN PATRIMONIO DA “FAR FRUTTARE”
Veneto Agricoltura e Regione, con Università di Padova, Eustafor e Crea, hanno analizzato oggi a Longarone-Bl le opportunità offerte dai boschi per la bioeconomia e la valorizzazione dell’ambiente. Dall’insegnamento della Repubblica Serenissima per la buona gestione del bosco alle politiche forestali dell’Unione Europea, esperti e tecnici si sono confrontati per migliorare la valorizzazione di un grande patrimonio boschivo che solo nel Veneto conta quasi mezzo milione di ettari di superficie.
Sono ben 465.000 gli ettari di superficie forestale nel Veneto, pari al 25% del territorio regionale. Un patrimonio, quello dei boschi veneti, gestito con oculatezza fin dai tempi della Repubblica Serenissima che, principalmente dal Cadore, Cansiglio e Montello, traeva il legname che ha contribuito a far grande la sua potenza.
Oggi le politiche forestali, a partire da quelle dettate dall’Unione Europea, si pongono una serie di obiettivi che, considerata la loro straordinaria importanza, non possono essere trascurati o sottovalutati. Anzi, sempre più devono essere definiti con precisione e perseguiti.
Il ruolo delle foreste nella lotta ai cambiamenti climatici, per esempio, è sotto gli occhi di tutti, come pure per la conservazione della biodiversità, di cui questi luoghi sono ricchi; ma le foreste sono parimenti importanti anche quando si parla di bioeconomia, vale a dire di economia sostenibile sotto il profilo ecologico e sociale, nonché di politiche di sviluppo rurale. In altre parole, i boschi e le foreste, oggi più che mai, svolgono una duplice funzione di “fabbrica di legname” e di “fornitori di beni e servizi”, non solo di carattere ambientale, che interessano l’intera comunità.
Di questi importanti temi, e in particolare delle tante opportunità offerte dalle foreste, si è discusso oggi a Longarone (Bl) ad “Agrimont” in occasione del convegno “Il risveglio della foresta. Le politiche forestali dalla Serenissima ad oggi”, evento promosso da Veneto Agricoltura e Regione, con Università di Padova, Eustafor e Crea.
Due le sessioni proposte: un focus con esperti e tecnici europei e regionali, incentrato sulle politiche forestali in atto in Europa, Italia e Veneto; una tavola rotonda con gli operatori della filieraforesta-legno-energia.
In sintesi, i lavori di Longarone hanno confermato che oggi il Veneto è attraversato da numerosi fermenti che spingono verso una valorizzazione a 360° delle foreste, vale a dire sia dal punto di vista ambientale che da quello dei prodotti e i servizi offerti. Di conseguenza, si rende necessario generare politiche forestali sempre più efficaci da parte della Pubblica Amministrazione e avviareiniziative da parte delle imprese, dei proprietari boschivi e degli Enti locali. Il Veneto, che a livello mondiale può essere definito “la Patria della selvicoltura” per aver saputo introdurre già nel XV° secolo principi e tecniche di oculata gestione del bosco, deve continuare a fare la sua parte per valorizzare al massimo il suo straordinario patrimonio forestale.
L’evento di oggi è stato, inoltre, l’occasione per presentare la pubblicazione “Il risveglio della foresta. Le politiche forestali dalla Serenissima ad oggi” edito da Veneto Agricoltura.
Ricordiamo che fino a domenica 25 sarà possibile visitare i padiglioni della Fiera che accolgono la 39^ edizione di Agrimont, l’importante kermesse dedicata alle attività legate ai territori di montagna. Molte le proposte per gli operatori e per chi vive e vuole conoscere le attività e i prodotti dell’ambiente rurale montano.
Longarone-Bl, 23 marzo 2018
Il C. Ufficio Stampa
Mimmo Vita
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