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Un toccasana per l’ambiente e l’economia delle imprese agricole. Il punto sul ritorno dei sistemi agricoli integrati è stato fatto oggi a Veronafiere da tecnici ed esperti di vari Paesi europei riuniti per l’occasione da Veneto Agricoltura.
Agricoltura e forestazione, un matrimonio che s’ha da fare! Perché l’ambiente e il territorio, nonché la stessa economia delle imprese agricole, possono trarre grandi benefici dall’integrazione tra la coltivazione di specie legnose, seminativi e l’allevamento. Non si tratta della scoperta della luna, considerato che in passato questa era una pratica largamente usata dai contadini, ma purtroppo negli ultimi decenni era stata un po’ trascurata. Oggi l’agroforestry, appunto l’insieme integrato delle diverse attività che si possono svolgere nella stessa unità di superficie di un’azienda agricola, sta “tornando di moda”, ponendosi all’attenzione di importanti centri di ricerca e università europee (CREA, CNR, IUNG, EURAF, EFI, AFAF, ILVO, Organic Reserch Center, etc.).
Infatti, il beneficio che ne può derivare per alcune aree, come per esempio la Pianura padana in costante affanno a causa dell’inquinamento, potrebbe rivelarsi straordinariamente importante per l’ambiente e il mondo agricolo.
L’argomento è stato affrontato oggi da Veneto Agricoltura in occasione del convegno “Il ritorno dei sistemi agroforestali”, svoltosi in Fieragricola a Verona, presenti esperti e tecnici provenienti da numerosi Paesi europei.
“Se a metà del secolo scorso – ha ricordato Alberto Negro, Direttore di Veneto Agricoltura in apertura dei lavori – nei Paesi ad agricoltura intensiva i sistemi di coltivazione integrati sono stati cancellati dalla meccanizzazione e dalla monocoltura, oggi fortunatamente si ritorna a piantare alberi nei campi coltivati”.
Ovviamente non si tratta di un semplicistico “ritorno al passato”, bensì di innovazione, di una metodologia scientificamente pianificata che punta a coniugare, nei contesti produttivi moderni, gli innegabili vantaggi che questi sistemi offrono al territorio e alle imprese rurali. Stiamo parlando infatti di incrementi produttivi sinergici, diversificazione delle colture, stabilizzazione microclimatica, aumento della biodiversità, miglioramento della qualità dell’acqua e delle altre risorse naturali, stoccaggio del carbonio, qualificazione del paesaggio, ecc.
In questo ambito si sono sviluppati alcuni importanti progetti, come per esempio AgForword, realizzato da vari soggetti della Rete dei Partenariati Europei dell’Innovazione (PEI-AGRI), che puntano ad analizzare i sistemi agroforestali più efficaci e ovviamente a programmare una loro possibile applicazione, anche in Italia e nel Veneto.
Il C. Ufficio Stampa
Mimmo Vita
Legnaro-Pd, 2 febbraio 2018
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