Bollettino Colture Erbacee n.57/2017 del 11 luglio
Veneto Agricoltura 11/07/2017 NewsletterLA DIFESA INTEGRATA A PUNTATE
PRINCIPI E APPLICAZIONI PRATICHE PER LE COLTURE ERBACEE
acaricidi/ragnetto rosso/mais-soia
Anche per il ragnetto rosso (Tetranychus urticae) la Difesa integrata prevede che eventuali trattamenti chimici possano essere effettuati solo dopo: I) la valutazione della loro necessità per mezzo di monitoraggi, modelli previsionali e osservazioni (scouting) delle colture che consentano di valutare l’eventuale superamento della soglia di danno; II) aver valutato la disponibilità di soluzioni agronomiche, biologiche, fisiche o comunque non chimiche per sostituire il trattamento chimico ove necessario intervenire.
A) INDIVIDUAZIONE APPEZZAMENTI CON POPOLAZIONI SOPRA E SOTTO LA SOGLIA DI DANNO: VALUTAZIONE RISCHIO, MONITORAGGIO, CONFRONTO CON LE SOGLIE DI DANNO
Il rischio di danno da ragnetto rosso a soia e mais dipende dalle condizioni meteorologiche (favorevole il clima caldo senza o con poche piogge) e dallapresenza di predatori nell’area considerata. Le condizioni meteorologiche della stagione in corso potrebbero favorire lo sviluppo delle colonie del ragnetto rosso. Le popolazioni si presentano spesso concentrate a macchie che possono espandersi ad interi appezzamenti. La specie è controllata in natura da vari insetti (Eterotteri Antocoridi e Miridi, Coleotteri Coccinellidi e Stafilinidi, Ditteri Cecidomiidi, Tisanotteri, ecc.) e da acari predatori (soprattutto fitoseidi). I campionamenti delle foglie in campo, con una lente (8-10x), consentono di stimare il rapporto tra le popolazioni di ragnetto rosso e dei suoi predatori, che vanno riconosciuti in base al gruppo di riferimento (gli insetti predatori sono molto più voraci degli acari predatori). Poiché la dinamica delle popolazioni, in mais e soia particolarmente, suggerisce che le femmine si diffondano dalle scoline alle piante coltivate, si consiglia di cominciare le osservazioni sulla presenza delle colonie iniziando dal bordo degli appezzamenti. Presenze superiori alla soglia indicativa (per la soia 2, per il mais 5 forme mobili per foglia – campione di 100 foglie almeno per fascia omogenea) in assenza di predatori (si veda sopra) possono rendere conveniente un intervento per il controllo; nel procedere alle osservazioni in campo è opportuno partire dagli appezzamenti che non sono stati interessati da piogge significative e/o da irrigazioni per aspersione. I predatori naturali (si veda sopra) possono colonizzare rapidamente le colture e quindi è opportuno valutare la loro presenza con cadenze regolari per capire se vi è un buon potenziale di controllo; la presenza di predatori diffusa sulle foglie evita di attuare strategie di controllo. I riscontri di campo indicano in generale la presenza di molti dei predatori sopra citati.
B) VALUTAZIONE DELLA DISPONIBILITA’ DI SOLUZIONI AGRONOMICHE, BIOLOGICHE, FISICHE O COMUNQUE NON CHIMICHE PER SOSTITUIRE IL TRATTAMENTO CHIMICO OVE NECESSARIO INTERVENIRE
Tra gli interventi agronomici sostitutivi del trattamento chimico, le irrigazioni per aspersione possono mitigare il rischio, come del resto le piogge; pertanto, una volta accertate popolazioni sopra la soglia di danno, va verificato se vi sono probabilità di pioggia e/o si può procedere con irrigazioni per aspersione; una volta asciugate le foglie si potrà verificare a che livello sono state effettivamente ridotte le popolazioni. Nel caso si sia accertata la necessità di un trattamento chimico si deve porre particolare attenzione all’etichetta, per verificare l’effettiva registrazione per la coltura da trattare.
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