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I proprietari e i gestori forestali europei sono fortemente preoccupati per il progetto di relazione “Biomassa forestale” del Parlamento europeo.
In ballo ci sono i criteri di sostenibilità della biomassa forestale contenuti della direttiva sull’energia rinnovabile. In pratica, i proprietari e i gestori forestali sostengono che se le Istituzioni UE (Commissione prima e Europarlamento dopo) si fossero preoccupate di discutere l’argomento con i soggetti interessati e coloro che effettivamente implementano quotidianamente la gestione forestale sostenibile, avrebbero raggiunto una proposta di progetto più credibile. In sintesi, sostengono che la relazione messa a punto dall’Europarlamento (on. Eickhout) ignora il ruolo della bioenergia nel conseguimento degli obiettivi climatici ed energetici dell’UE e colpisce milioni di proprietari forestali europei e lo stesso intero settore forestale, con conseguenze negative per lo sviluppo socioeconomico delle aree rurali, la mitigazione dei cambiamenti climatici e la sicurezza energetica. “Abbiamo ripetutamente sottolineato il fatto che la gestione sostenibile delle foreste è ben garantita dalla legislazione esistente nazionale ed internazionale – sostiene in una nota Emma Berglund, Segretario Generale della CEPF. Eravamo già preoccupati per l’impatto della proposta della Commissione, che almeno però riconosceva la legislazione nazionale esistente, ma ora le proposte contenute nella relazione dell’europarlamentare Eickhout potrebbero mettere in serio pericolo la fornitura di biomassa sostenibile europea al settore della bioenergia, che oggi ottiene il 95% del prodotto proprio dalle foreste dell’UE. Questa biomassa viene fornita, tra l’altro, da milioni di proprietari forestali, soprattutto piccoli, che traggono dai loro boschi un reddito diversificato”.
Una proposta che mette in periocolo il settore forestale europeo Secondo il Segretario del CEPF, la relazione dell’in. Eickhout “ignora la realtà e mette in pericolo l’intero settore forestale europeo, visto che propone, tra l’altro, un elenco arbitrariamente stabilito di tipi di biomassa forestali che sarebbero considerati sostenibili. Elementi, questi, che mostrano una mancanza di conoscenza del ciclo di produzione forestale caratterizzato da un uso interdipendente e integrato di tutte le parti dell’albero per molti usi finali”. “Nel settore forestale – aggiunge Piotr Borkowski, direttore esecutivo di EUSTAFOR – è il mercato che garantisce che il legname di alta qualità venga utilizzato per la produzione di prodotti ad alto valore aggiunto dalle industrie avanzate, mentre i residui, i sottoprodotti e gli assortimenti di bassa qualità forniscono la produzione di bioenergia”.
Puntare sulla bioeconomia sostenibile “Di fronte all’abbandono degli Accordi di Parigi da parte degli USA – ha detto al riguardo il Segretario generale di Copa-Cogeca, Pekka Pesonen – risulta importante che l’UE rimanga leader in tema di lotta ai cambiamenti climatici e si batta per una politica sana basata su fatti. La relazione dell’on. Eickhout è un chiaro esempio di ambizione errata e poco legata alla situazione odierna. Non dobbiamo infatti limitare gli usi della biomassa forestale, bensì sostenere uno sviluppo economicamente vitale di una bioeconomia sostenibile. La bioenergia gioca un ruolo importante, sia per raggiungere gli obiettivi climatici che per sostenere un settore forestale sostenibile. Limitando l’uso della biomassa forestale per l’energia, la vitalità economica della gestione sostenibile delle foreste sarà seriamente compromessa e gli investimenti necessari per la qualità degli ecosistemi forestali attraverso le operazioni di riduzione saranno significativamente ridotte. Queste operazioni sono necessarie per migliorare la salute e la vitalità della foresta e per sostenere la produzione di legname di alto valore che può essere utilizzato, per esempio, nella bioedilizia. In alcuni casi, la domanda di bioenergia per il legno di scarsa qualità può anche rendere economicamente valida la gestione di foreste che altrimenti saranno a rischio di incendi, cambiamenti climatici, malattie degli alberi, ecc. Invitiamo dunque l’on. Eickhout a meglio comprendere le conseguenze di questa legislazione per i proprietari e i gestori delle foreste europee.
Il documento di posizione congiunta (EUSTAFOR, CEPF, COPA-COGECA, UEF, FECOF, USSE) può essere scaricato da: http://www.cepf-eu.org/vedl/20171004_RED_recast_Joint_Position(2).pdf
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