Bollettino Colture Erbacee n. 62/2016 del 30 giugno


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LA DIFESA INTEGRATA A PUNTATE
PRINCIPI E APPLICAZIONI PRATICHE PER LE COLTURE ERBACEE 

Insetticidi/piralide/mais (1)
 
Anche per la piralide
(Ostrinia nubilalis) la Difesa integrata prevede che eventuali trattamenti chimici possano essere effettuati solo dopo:
A) la valutazione della loro necessità per mezzo di monitoraggi, modelli previsionali e osservazioni (scouting) delle colture che consentano di valutare l’eventuale superamento della soglia di danno;
B) aver valutato la disponibilità di alternative agronomiche, meccaniche o biologiche al trattamento chimico nel caso questa sia stata effettivamente superata.

A) INDIVIDUAZIONE APPEZZAMENTI CON POPOLAZIONI SOPRA E SOTTO LA SOGLIA DI DANNO: VALUTAZIONE RISCHIO, MONITORAGGIO, CONFRONTO CON LE SOGLIE DI DANNO

La specie, molto polifaga (è in grado si svilupparsi su moltissime piante coltivate e non), è presente ovunque e facilmente si possono vedere i sintomi della presenza sulle piante di mais. I monitoraggi e le prove di controllo condotte negli anni hanno evidenziato chiaramente che i livelli della specie variano fortemente a seconda delle zone e degli andamenti climatici di ciascun anno e che la convenienza dei trattamenti non vi sia in molti casi. Considerando gli ultimi 6 anni, in meno del 20% delle sperimentazioni su mais da granella condotte nelle aziende pilota e dimostrative di Veneto Agricoltura il trattamento (eseguito nel momento di massima efficacia) ha migliorato la produzione. La pressione di popolazione di piralide indicativa in base a medie pluriennali è la seguente: bassa a Vallevecchia – Caorle, medio-bassa a Diana, Mogliano Veneto, alta a Sasse Rami – Ceregnano). La zona ove costantemente le popolazioni sono più elevate è il sud–ovest della Regione, province di Rovigo, Padova, Venezia occidentale. In alcuni anni (2011 e 2014) in nessuna azienda è stata migliorata la produzione. Considerata la sola azienda in zona ad
alta pressione di popolazione il miglioramento produttivo vi è stato in meno del 50% dei casi. Per quanto concerne le micotossine e in particolare le fumonisine (più influenzate dal trattamento), il trattamento ha generalmente ridotto i livelli quando ha migliorato le produzioni; negli altri casi le differenze sono state modeste, non in grado di incidere significativamente sul livello medio generale determinato dalla combinazione dell’andamento climatico e delle condizioni agronomiche. La convenienza del trattamento va pertanto valutata stagione per stagione, zona per zona, tenendo conto dei diversi fattori che incidono, a partire dal tipo di produzione:

Mais da foraggio uso zootecnico: rischio basso di danno anche nelle annate con popolazioni più elevate per le semine ordinarie;

Mais per uso energetico: ancor più bassa la probabilità della convenienza di trattamenti;

Mais da granella per uso zootecnico: la convenienza del trattamento può esserci in zone con significativa pressione della piralide con ibridi non particolarmente tolleranti e condizioni agronomiche non ottimali;

Mais da granella per l’alimentazione umana: il trattamento, se effettuato nel momento più opportuno, aumenta la probabilità di ridurre il contenuto di fumonisine nella granella.

La Difesa Integrata si basa quindi sulla applicazione del modello previsionale di cui è già iniziato l’uso per la stagione 2016 (si veda per esempio l’output del modello alla data del 27 giugno 2016) che consente di prevedere con sufficiente anticipo e precisione quando la presenza di larve coincide con le fasi più suscettibili agli attacchi del mais (nei prossimi giorni saranno date indicazioni precise sul momento adatto per i campionamenti al fine di valutare il superamento o meno della soglia di danno e sul momento ottimale per i trattamenti in caso di superamento della soglia – previsione a 7-10 giorni) e quindi stimare nel momento più opportuno il livello di popolazione e il rischio di un attacco sopra la soglia di danno (la percentuale di spighe con presenza di larve è un buon indicatore sul rischio di un danno in grado di ridurre la produzione e aumentare significativamente il contenuto di fumonisine e quindi sulla convenienza o meno del trattamento). Le sperimentazioni hanno evidenziato che per il mais destinato a granella per uso zootecnico, in cui la percentuale di spighe, alla fine della fioritura, con presenza di larve è inferiore al 20-30% (facendo campionamenti su almeno 3-4 stazioni di 40 piante a caso per appezzamento/reparto omogeneo) non sono mai state registrati incrementi produttivi con il trattamento.

 

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