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INDICAZIONI PER L’AGRICOLTURA BIOLOGICACereali autunno-vernini Nelle aree di pianura i cereali sono in fase di inizio levata, mentre in areale montano l’accestimento continuerà ancora per qualche giorno, in funzione delle temperature. Le attività da fare ora in montagna (e che in pianura dovrebbero essere già state effettuate) sono: concimazione di copertura, strigliatura, bulatura.Concimazione di copertura Frumento e orzo In base agli apporti già effettuati alla semina occorre prevedere una integrazione degli stessi per arrivare a circa 130-150 unità di N/ha. Ad esempio se alla semina, in fase di preparazione del terreno, si è provveduto all’apporto di letame maturo in dose di 20 t/ha, avremo apportato circa 60/70 unità di N/ha, per cui occorrerà apportare almeno altre 60/80 unità di N/ha con concimi bio (controllare il titolo in N sul sacchetto, si va da 3-4 unità di N/q.le fino a 11-12 unità N/q.le). Sono di norma in forma pellettata, abbastanza facili da distribuire a spaglio. L’operazione va effettuata prima dell’inizio della fase di levata dei cereali. Essendo concimi organici, hanno un comportamento a “lenta cessione” di N e riusciranno a mettere a disposizione delle piante azoto anche nelle fasi di sviluppo successive.Farro La concimazione del farro deve invece essere più parca, si consiglia di non superare le 80/90 unità di N/ha. Questo per evitare possibili danni da allettamento in fase di fioritura e spigatura.Bulatura E’ un’operazione già conosciuta in antichità, consiste nel seminare sul cereale un’altra coltura, in questo caso una leguminosa. Solitamente si usano Trifolium pratense (30 Kg/ha) + Trifolium repens (6/8 Kg/ha), medica (35 Kg/ha). La semina va effettuata a spaglio e si consiglia di miscelare il seme con sabbia fine e asciutta, questo per dare omogeneità alla semina, viste le dimensioni molto piccole dei semi. I vantaggi di tale operazione sono essenzialmente dovuti all’apporto notevole di azoto fornito dalla leguminosa, che finché il cereale è in piena attività vegetativa rimane allo stato latente, appena il cereale inizia la fase di quiescenza (maturazione ed essiccazione foglie), grazie alla luce che penetra meglio, inizia a vegetare e mediamente dopo 15 giorni dalla trebbiatura del cereale è già possibile effettuare il primo sfalcio o trinciatura. Da fine luglio a ottobre sono possibili 2-3 sfalci o trinciature. In questo caso la leguminosa rimane fino alla primavera successiva, quando viene trinciata e interrata con l’aratura, oppure può rimanere per più anni, in funzione della rotazione aziendale praticata. Strigliatura Operazione da effettuare dopo la concimazione di copertura, con triplice obiettivo: 1) garantire un leggero interramento del concime appena sparso; 2) provvedere al controllo di eventuali piante infestanti che iniziano ad emergere (in questo momento le infestanti sono particolarmente sensibili alle lavorazioni e con una buona strigliatura si riesce ad eliminarne anche fino al 70-80%); 3) dare una leggera copertura al seme di leguminosa bulato e garantire allo stesso una distribuzione più omogenea.
Nella foto un modello di strigliatore, si evidenziano le caratteristiche dei denti strigliatori, che devono essere leggeri e flessibili, per garantire una lavorazione superficiale del terreno, 1-3 cm. massimo
Mais Per quanto riguarda il mais in coltura biologica, non è consigliata la semina precoce, come avviene per la coltura convenzionale. Il seme di mais biologico, non essendo trattato, può risentire di eventuali ritorni di freddo e insorgenza di marciumi in caso di pioggia prolungata che ne abbassano l’emergenza (vi sono comunque soluzioni per contrastare le avversità fungine anche per il biologico, quali ad es. funghi antagonisti e biostimolanti come Trichoderma); inoltre non effettuando diserbi, il mais seminato precocemente, avendo tempi lunghi per l’emergenza, non riesce a competere velocemente con le infestanti, le quali invece hanno sviluppo più rapido. Conviene quindi aspettare, e seminare quando le temperature medie giornaliere saranno almeno di 10-12 °C, con mais a ciclo più breve. L’andamento delle Tpuò essere costantemente seguito con il bollettino (vedi sotto). In questo periodo si può effettuare la “falsa semina”, che consiste nel preparare il terreno come se dovesse essere seminato, lasciando che le infestanti inizino a vegetare. All’atto della semina vera e propria si effettuerà un nuovo passaggio di preparazione del terreno con erpice, che avrà la funzione di eliminare le infestanti già emerse. Si avvantaggerà così il seme di mais rispetto alle infestanti.
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