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FRUMENTO
Prezzi in ripresa nel breve periodo, ma il trend rimane ribassista
Sui mercati internazionali, la serie continua delle quotazioni del future sul frumento al mercato di Chicago continua a mantenersi all’interno del canale delimitato dalle due linee azzurre parallele fra loro. Dopo il massimo toccato a fine aprile/inizio maggio, la repentina discesa dei prezzi è continuata fino alla fine del mese di settembre, interrotta solo da un breve ritracciamento nel mese di agosto. A partire dal mese di ottobre, i listini hanno ripreso con più decisione un andamento crescente e nelle ultime chiusure (evidenziate dal cerchio fucsia in basso a destra nel grafico) i prezzi si sono portati al di sopra della linea delle medie mobili di breve periodo (linea continua blu).
Secondo l’analisi tecnica, quindi, nel breve periodo è possibile che il mercato si muova con un rally ascendente che potrebbe veder risalire le quotazioni fino anche ad un’area di prezzo attorno a 550-570 centesimi di dollaro per bushel (160-170 euro/t).
Tuttavia, l’analisi dei fondamentali di mercato, cioè della domanda e offerta a livello mondiale, che evidenziano una sostanziale elevata disponibilità di prodotto e scorte di assoluta sicurezza, lasciano supporre che nel medio-lungo periodo, le quotazioni potrebbero continuare comunque a muoversi all’interno dell’attuale canale discendente. E se nei prossimi mesi, dopo il rally ascendente in corso, i listini dovessero ripiegare nuovamente verso il basso, questi potrebbero scendere ulteriormente fino ad un target di prezzo finanche di 400 centesimi di dollaro per bushel (115-120 euro/t), il limite inferiore del canale discendente delineato dalle due linee azzurre parallele che fungerebbe da supporto per le quotazioni.
Tuttavia, le ultime chiusure sono state superiori a quelle precedenti, che potrebbe indicare un rallentamento o una interruzione della flessione dei prezzi in atto. Altrimenti, se le quotazioni dovessero persistere ancora con prezzi inferiori, queste potrebbero scendere ulteriormente fino anche a 500 centesimi di dollaro per bushel (130 euro/t).
Lo sviluppo dei mercati nei prossimi mesi, soprattutto per quanto riguarda i raccolti dei paesi produttori dell’emisfero australe (Australia, Sudafrica, Argentina), anche sulla base delle indicazioni provenienti dall’analisi dei fondamentali di mercato saranno cruciali per determinare l’andamento dei prezzi che si formeranno nelle principali piazze di contrattazione a partire dal 2015 e per il resto della prossima campagna commerciale 2014/2015.
Mercati locali: la buona produzione deprime i listini
Nel mese di luglio 2013, all’avvio della campagna commerciale 2013/14, i listini avevano registrato un salto verso il basso, e i prezzi si erano portati al di sotto dei 200 euro/t fino alla metà del mese di ottobre (-25% circa rispetto all’anno precedente). Nel corso dei mesi, tuttavia, sulla scia della ripresa registrata nelle principali borse merci internazionali, anche i listini delle più importanti piazze di contrattazione nazionali hanno fatto segnare una leggera ripresa. All’inizio dell’anno, alla borsa merci di Padova le quotazioni si sono riportate a circa 220 euro/t, un livello comunque inferiore di circa il 20% rispetto alla scorsa annata, sugli stessi livelli del 2012. Dopo un andamento cedente nel mese di gennaio, a febbraio le quotazioni sono nuovamente risalite, sempre trainate dalle quotazioni e dall’andamento dei prezzi mondiali ed è possibile che tale rialzo continui nel breve periodo.
Per quanto riguarda le semine dei cereali autunno-vernini, a discorso ormai concluso, l’Istat stima una diminuzione degli investimenti di circa il -7% per il frumento tenero nell’area del Nord-est. A livello locale, le indicazioni raccolte presso gli operatori in Veneto, la situazione sembra essere più negativa. Uno sfavorevole andamento climatico nei mesi di ottobre-novembre, caratterizzato da abbondanti precipitazioni piovose, ha ritardato da una parte le operazioni di raccolta di mais e soia impedendo una necessaria preparazione dei terreni e dall’altra ha rallentato, se non reso del tutto impossibile, le operazioni di semina del frumento, in modo differenziato tra le province e in alcuni casi in maniera rilevante a seconda del tipo di terreno. Successivamente, si sono tuttavia registrate delle semine tardive da parte di un certo numero di operatori, che hanno parzialmente ridotto la perdita di superfici inizialmente prevista. La superficie investita dovrebbe quindi attestarsi a circa 90.000 ettari, in calo di circa il -10/15% rispetto all’annata agraria 2012/2013.
MAIS
Prezzi in lenta ripresa negli ultimi mesi, ma…
Sui mercati internazionali, dopo aver toccato un minimo nel mese di novembre 2013, nel corso del primo semestre del 2014 le quotazioni del future sul mais al mercato di Chicago hanno registrato una ripresa dei prezzi, proseguita fino ad inizio maggio, quando i listini hanno raggiunto i 500 centesimi di dollaro per bushel (circa 145 euro/t).
Successivamente, le ottimistiche previsioni per il nuovo raccolto, hanno depresso i listini, che hanno iniziato un trend decrescente: dopo aver rotto verso il basso il supporto del canale delimitato dalle due linee parallele verde chiaro orizzontali tra loro, la flessione dei prezzi è proseguita fino a tutto il mese di settembre. Dopo aver toccato il minimo a circa 320 centesimi di dollaro per bushel (100 euro/t), nel mese di ottobre le quotazioni hanno registrato una lieve ripresa e attualmente, le ultime chiusure (evidenziate dal cerchio fucsia in basso a destra del grafico) si stanno mantenendo al di sopra della linea delle medie mobili di breve periodo (linea continua blu).
È un segnale che nel breve periodo potrebbe registrarsi un rally ascendente delle quotazioni, ma va evidenziato che il trend di lungo periodo si mantiene ancora all’interno del canale discendente delimitato dalle due linee parallele verde scuro e un ritracciamento verso l’alto dei listini avrebbe come target obiettivo un’area di prezzo compreso tra 350 e 400 centesimi di dollaro per bushel (115-125 euro/t).
Nel medio-lungo periodo, considerando anche le indicazioni provenienti dall’analisi dei fondamentali di mercato (domanda e offerta), che evidenziano disponibilità record di prodotto per la prossima campagna commerciale 2014/15 e un livello di scorte di assoluta tranquillità, è tuttavia lecito attendersi che la tendenza prosegua ancora verso il basso. Se questo avvenisse, le quotazioni potrebbe scendere ulteriormente fino alla linea inferiore del canale discendente, che fungerebbe da supporto, ad un livello di prezzo attorno ai 300-320 centesimi di dollaro per bushel (90-100 euro/t), anche se non è facile prevedere quale possa essere l’obiettivo di prezzo in cui la discesa possa arrestarsi.
Mercati locali: produzione record e i prezzi crollano con la nuova campagna
Sui mercati locali, le quotazioni del mais registrate alla borsa merci di Padova si sono mantenute in fascia di prezzo compresa tra 180 e 200 euro/t fino alla fine di agosto, seguendo generalmente l’andamento delle principali piazze di contrattazione internazionali, ma con una maggior variabilità dei listini ma con una andamento cedente meno pronunciato. Con l’inizio della nuova campagna commerciale 2014/15, al contrario, la flessione delle quotazioni è stata a livello locale più repentina di quanto non sia avvenuto sui mercati mondiali: nel solo mese di settembre i prezzi sono scesi del 20%!
Per quanto riguarda il nuovo raccolto 2014, le intenzioni di semina stimate dall’Istat indicano un possibile calo delle superfici coltivate a mais granella nel Nord-est di circa l’8%. Dalle indicazioni raccolte presso gli operatori locali, è possibile stimare che la diminuzione degli investimenti a mais in Veneto possa essere leggermente più consistente, superiore al 10%, con le superfici che dovrebbero scendere al di sotto dei 220 mila ettari. L’andamento climatico tardo primaverile ed estivo è stato molto favorevole alla coltura: la fase di raccolta è ormai pressoché terminata in tutti gli areali produttivi. Dalle prime indicazioni raccolte, sembra si possa prevedere anche in Veneto una produzione record: le rese produttive potrebbero raggiungere le 12 t/ha in media a livello regionale. Di conseguenza, la produzione potrebbe attestarsi a oltre 2,7 milioni di tonnellate, il livello più alto mai raggiunto negli ultimi cinque anni, in aumento di oltre il 20% rispetto al 2013.
SOIA
Da maggio prezzi in picchiata…e la discesa potrebbe non essere finita!
Sui mercati internazionali, negli ultimi due anni (2013/14), le quotazioni del future sul seme di soia quotato alla borsa merci di Chicago si stanno muovendo all’interno di un canale discendente (delimitato dalle due linee parallele azzurro chiaro) la cui pendenza non è molto accentuata. Nell’ultimo anno i listini hanno avuto un andamento altalenante per lo più crescente, almeno fino ad inizio di maggio.
A partire da maggio, con l’arrivo anche delle prime stime dello Usda per il nuovo raccolto di soia per la prossima campagna 2014-15, che inizierà nel prossimo autunno, estremamente positive, le quotazioni hanno iniziato a rintracciare verso il basso (linea verde scuro inclinata verso il basso), letteralmente precipitando.
La tendenza ribassista è stata ulteriormente confermata nel mese di agosto, quando le quotazioni hanno rotto verso il basso il supporto inferiore del canale discendente di lungo periodo (cerchio verde chiaro in basso a destra, si noti le indicazioni contrastanti del trend, evidenziate dalle frecce verdi e rosse, che in brevissimo tempo passano da rialzista a ribassista), continuando poi a scendere fino a tutto il mese di settembre. Attualmente, le ultime chiusure del mese di ottobre registrate alla borsa merci di Chicago, attorno a 950 centesimi di dollaro per bushel (270-280 euro/t) evidenziano una leggera ripresa dei prezzi (cerchio fucsia in basso a destra). Potrebbe essere fisiologico, dopo un rally così veloce di discesa dei prezzi, che ci siano delle prese di posizione da parte degli operatori che potrebbe determinare, nel breve periodo, una risalita delle quotazioni fino anche a livello del precedente supporto (1.200 centesimi di dollaro per bushel, circa 350 euro/t).
Tuttavia, l’analisi tecnica, supportata dall’analisi dei fondamentali di mercato, cioè delle dinamiche di domanda e offerta, evidenziano che la discesa dei prezzi potrebbe non essere ancora del tutto conclusa. Considerando infatti che l’ampiezza del canale (cioè la distanza tra il massimo e il minimo) al momento della rottura del supporto ad inizio agosto era di circa 300-350 centesimi di bushel, generalmente è lecito attendersi che l’entità della flessione possa avere un’ampiezza simile. Per cui, dopo una ripresa nel breve periodo, nel medio-lungo periodo le quotazioni potrebbero ancora scendere, fino ad un’area di prezzo compresa tra 800 e 900 centesimi di dollaro per bushel (circa 230-260 euro/t).
Mercati locali: produzione record e i prezzi saltano in basso
Le quotazioni del seme di soia nazionale registrate alla Borsa Merci di Padova durante il 2014, hanno avuto un andamento in controtendenza rispetto a quello registrato nelle principali piazze di contrattazione internazionali. Se in queste, infatti, si è registrato una continua crescita delle quotazioni a partire dal mese di febbraio fino al mese di maggio e solo successivamente un ripiegamento dei prezzi, a livello locale i prezzi sono stati prevalentemente cedenti, proprio a partire dal mese di febbraio-marzo. Con l’avvio della nuova campagna di commercializzazione 2014/15, le quotazioni hanno registrato un ulteriore salto verso il basso e attualmente si aggirano a circa 315 euro/t, un valore inferiore di oltre il 30% rispetto a quello dello stesso periodo nella precedente campagna commerciale, sugli stessi livelli del 2009, tra i più bassi degli ultimi cinque anni.
Per quanto riguarda il nuovo raccolto di soia in Veneto nel 2014, secondo le indicazioni raccolte presso gli operatori locali, le superfici investite dovrebbero incrementare ulteriormente rispetto alla crescita già registrata nel 2013: si stima che gli ettari messi a coltura potrebbero addirittura superare i 100 mila ettari, con una crescita di circa il 20/25% rispetto alla precedente campagna. Come per il mais, anche per la soia, le condizioni climatiche primaverili ed estive sono state molto favorevoli: tutto ciò permette di stimare un incremento della resa produttiva della coltura (4,5 t/ha!) ben superiore a quanto inizialmente previsto (circa il 25% in più rispetto al 2013), per una produzione che potrebbe attestarsi a circa 5,5 milioni di tonnellate, un livello record mai raggiunto prima.
(1) CBOT: acronimo del Chicago Board Of Trade, la più importante borsa di commodity; il sito è http://www.cbot.com/
(2) Nei mercati statunitensi frumento, soia e mais vengono prezzate in centesimi di dollaro per bushel. Un bushel, il nostro antico staio, è una misura volumetrica che, per frumento e semi di soia, equivale a 27,216 Kg (60 libbre) mentre nel caso del mais corrisponde a 25,401 Kg (56 libbre).
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