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MISURE – AGRO-AMBIENTALI PSR/ AGRICOLTURA CONSERVATIVA (sottomisura 214i azione 1): I DECOMPATTATORI RAPPRESENTANO UNA SOLUZIONE IDONEA PER CONTRASTARE PROBLEMATICHE DI COMPATTAMENTO CHE POSSONO DERIVARE DALL’INTRODUZIONE DELL’AZIONE 1
LE INDICAZIONI DELLA SPERIMENTAZIONE NELL’AZIENDA PILOTA E DIMOSTRATIVA DI VALLEVECCHIA CON TESAF
I decompattatori sono attrezzature concepite e utilizzate per smuovere e arieggiare il terreno in profondità, rompere l’eventuale suola dovuta al traffico di macchine sull’appezzamento o alle lavorazioni pregresse, evitando uno sfavorevole effetto di rimescolamento con gli strati più superficiali e la conseguente formazione di zollosità. La loro capacità di mantenere un terreno sufficientemente assestato in superficie rende queste macchine operatrici un importante soluzione per poter operare una lavorazione sottosuperficiale senza però sconvolgere o interrompere una gestione del terreno mediante tecniche di agricoltura conservativa. Tuttavia, per il raggiungimento dei benefici citati è importante valutare attentamente la decompattazione sia dal punto di vista tecnico che operativo al fine di determinare le condizioni operative ottimali per valorizzare i benefici dell’intervento e ridurre l’impatto sulle successive operazioni colturali.
A tal fine, presso l’azienda pilota e dimostrativa ValleVecchia di Caorle (VE) è stata organizzata una specifica giornata dimostrativa (12 luglio 2013) in cui sono state destinate delle superfici sperimentali per valutare l’operato di macchine per la decompattazione del terreno con diverse caratteristiche (Fig. 1 e Tab.1).Tali superfici aziendali, dalle dimensioni di circa 400 metri per 30 metri, presentano un terreno con tessitura di medio impasto e sono gestite a regime sodivo grazie all’adozione aziendale della Misura Agro – ambientale 214/i azione 1. I test sperimentali sono stati condotti con un’unica trattrice aziendale che, nello specifico è rappresentata da un FENDT mod. 820 da 147 kW (200 CV) di potenza nominale nel periodo di luglio 2013 a seguito della raccolta del frumento tenero.
Tab.1 – Descrizione tecnico operativa delle tre soluzioni di decompattazione utilizzata.
Fig. 1 – Particolare dell’ancora dei tre decompattatori testati (da sinistra verso destra): ancora diritta a “T” capovolta con alette parallele al piano orizzontale, ancora ricurva lateralmente (tipo Micheal), ancora diritta disposta su telaio a “V” dotata di puntale inclinato e piede provvisto di alette oblique Un’analisi preliminare di campo ha evidenziato la presenza di uno strato compattato alla profondità di 25-30 cm, per cui la profondità di lavoro di tutti gli attrezzi è stata regolata a 40 cm, almeno 10 cm superiore allo strato compattato. La velocità di avanzamento è stata fissata a 4 km/h sulla base delle effettive condizioni della prova, in modo tale che non fossero create eccessive zollosità in superficie e un eccessivo riporto di terreno in superficie. Il decompattatore munito di ancore dritta con puntale inclinato e piede con alette oblique ha fatto registrare i maggiori valori in termini di forza di trazione richiesta, potenza richiesta per il traino e di conseguenza anche i consumi orari/unitari. Viceversa, il modello con ancore ricurve lateralmente ha fatto registrare i valori più bassi.
Le rilevazioni penetrometriche eseguite a distanza di 10 cm, per una larghezza di 3 m e una profondità di 50 cm, hanno permesso di evidenziare come veniva lavorato il terreno in profondità. Il terreno prima della lavorazione si presenta con gradi di compattazione diversi, con uno strato soffice superficiale fino a circa 10 cm e un evidente strato compattato a profondità variabili da 15 a 30 cm (valori oltre i 5 MPa); più in profondità si verifica una riduzione del compattamento a valori da 2 a 4 MPa (figura 2). Dopo la lavorazione si ottiene un netto miglioramento della situazione per tutti gli attrezzi, ma in diversa misura.
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