14.08.2013 Vendemmia, nel vigneto veneto inizia la fase qualitativa


Nel primo trimestre del 2013 le esportazioni di vino veneto hanno raggiunto la formidabile cifra di 352,5 milioni di euro, segnando un +13% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il Piemonte, posizionatosi al secondo posto nella graduatoria nazionale, si è fermato a 195,4 milioni di euro, seguito dalla Toscana con quasi 161 milioni di euro. Nel 2012, il valore delle esportazioni di vino veneto ha raggiunto il miliardo e mezzo di euro, il 30,8% delle esportazioni italiane.

Con questa straordinaria carta di identità alla mano il settore vitivinicolo veneto si sta preparando alla vendemmia 2013, le cui stime di produzione saranno presentate in occasione del tradizionale incontro dedicato alle previsioni vendemmiali nel nord est d´Italia promosso da Veneto Agricoltura a Legnaro (Pd) il prossimo 4 settembre (ore 10,00), secondo appuntamento del Trittico vitivinicolo organizzato d´intesa con Regione Veneto, Avepa e CRA-Vit di Conegliano.

In generale, lo stato del vigneto veneto a metà agosto si presenta buono. Dopo un lunghissimo intervallo tra l´inizio e la fine dell´invaiatura (cioè la maturazione-colorazione dell´uva), questa fase si sta rapidamente chiudendo, complice l´abbassamento delle temperature e la pioggia del 14 agosto che ha interessato gran parte del territorio regionale. Dalle osservazioni dei tecnici in campagna, si nota che la spargolicità del grappolo (chicchi radi) sta favorendo l´ingrossamento dell´acino, aspetto questo che permetterà di recuperare il peso finale del grappolo stesso. Inoltre, in tutte le aree viticole del Veneto è confermato il ritardo di circa 10 giorni relativamente alla data presunta di maturazione dell´uva, soprattutto nelle varietà precoci e medio-precoci (Chardonnay, Pinot, ecc.) che inizieranno ad essere vendemmiate ai primi di settembre. Finalmente si può dire che nei vigneti inizia ora la vera fase “qualitativa”, che sarà tanto più evidente nelle piante che non hanno subito danni da carenza idrica. A livello termico, infine, dopo il caldo umido degli ultimi 20 giorni, i valori sono rientrati nella norma, sottraendo così le piante da uno sforzo che le ha portate per un periodo prolungato ai limiti della tolleranza climatica, un fatto questo da sottolineare e da considerare attentamente.