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Diminuisce la quantità ma aumenta il valore. Questo, in estrema sintesi, è quanto emerge dall’analisi dei dati relativi alle esportazioni 2012 di vino dal Veneto. Complessivamente sono stati venduti all’estero 599 milioni di kg, in calo del 7,5% rispetto all’anno precedente, ma il fatturato realizzato ha raggiunto il nuovo record di 1,44 miliardi di euro, in aumento dell’8,4%. Ne consegue che il vino veneto è stato esportato a un prezzo mediamente superiore, calcolato in 2,41 €/kg, in crescita del 17% rispetto all’anno precedente. Va inoltre sottolineato che nel 2012 il Veneto ha contribuito per circa il 31% al valore totale delle esportazioni di vino italiano.
Esportazioni di vino dal Veneto (2004-2012)
A quali Paesi è destinato il vino veneto? La lista è lunga e comprende 150 Stati esteri, tuttavia il 60% della quantità totale è venduta ai primi 3 acquirenti: Germania, che assorbe circa il 32% degli ordinativi, Regno Unito (16%) e Stati Uniti (12%). Il 90% del totale viene esportato nelle prime 15 destinazioni che comprendono anche: Austria, Canada, Svizzera, Paesi Bassi, Danimarca, Svezia, Francia, Repubblica Ceca, Giappone, Belgio, Norvegia e Russia.
La contrazione del volume delle esportazioni osservata nel 2012 ha colpito soprattutto la tipologia del vino sfuso (ossia del vino commercializzato in contenitori di capacità superiore a 2 litri) la cui quantità è diminuita del 30% rispetto all’anno precedente. Praticamente invariata (-0,2%) la quantità esportata di vino “tranquillo” in bottiglia, mentre continua ad aumentare la vendita all’estero di vini spumanti (+18%) evidentemente legata al successo del Prosecco. Si può pertanto ipotizzare uno spostamento delle esportazioni di vino veneto verso segmenti di mercato più elevati, a scapito dello sfuso, un tipologia sulla quale in anni recenti avevano sempre più puntato i Paesi produttori del Nuovo Mondo, in particolare l’Australia, in risposta alla crisi economica internazionale e per soddisfare le private label della grande distribuzione britannica.
Confrontando i dati in valore su base annua (2012/11), si notano alcuni significativi arretramenti di Paesi che finora erano stati considerati bacini di potenziale espansione per il vino veneto. Tra questi alcuni importatori dell’Est Europa: Ungheria -76%, Repubblica Ceca -35%, Slovacchia -22%, Russia -6%. Anche Cina e Brasile, che fino al 2011 avevano dimostrato crescite quasi esponenziali, segnano decisamente il passo, considerando che il Brasile perde il 22% in valore, mentre la Cina aumenta in valore (+17%) ma perde in quantità (-8%). Tra le aree geografiche in cui invece il vino veneto aumenta il proprio fatturato va segnalato il Nord Europa (Svezia +31% su base annua, Norvegia 21%, Regno Unito +22%, Irlanda +21), il Nordamerica (USA e Canada +10% entrambe), ma è significativa anche la buona ripresa del Giappone (+25%).
L’analisi a livello provinciale conferma Verona come prima provincia esportatrice di vino con una quota del 54% sul totale regionale, seguita da Treviso (24%) e Venezia (12%). Disaggregando il dato relativo ai vini spumanti è invece Treviso la provincia largamente maggioritaria (69%), seguita da Verona (12%) e Vicenza (9%).
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