Bollettino Colture Erbacee n. 134 del 04 aprile 2013



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Efficacia della lotta integrata alla piralide del mais

 

Risultati della sperimentazione sulla difesa integrata, contro la Piralide, dell’ultimo biennio. Per difendersi in modo sostenibile dalla piralide è essenziale trattare nel momento ottimale, che va individuato sulla base del monitoraggio territoriale, dei modelli previsionali e dei riscontri locali.
I risultati dimostrano che nel biennio 2011-2012 in un solo caso su quattro l’intervento è risultato economicamente conveniente

 

La normativa europea sui prodotti fitosanitari approvata nel 2009 (direttiva 2009/128/CE) impone, a partire dal 1° gennaio 2014, l’applicazione della lotta integrata obbligatoria su tutte le colture e contro tutte le avversità, compresa la piralide del mais.
In considerazione della redditività della coltura, della scarsa disponibilità di manodopera e di tecnici aziendali
specializzati, la lotta integrata sarà realizzabile solo se strutturata con metodi semplici e veloci, che comportino un
basso costo per ettaro.
Per raggiungere tale obiettivo è necessaria una procedura su due livelli, territoriale e aziendale, che consenta:

– l’individuazione delle aree in cui la popolazione di piralide supera la soglia di danno in funzione della tipologia
di produzione (mais da foraggio, principalmenteda insilato, per uso zootecnico, per uso energetico, da granella per consumo animale, da granella per consumo umano);

– l’individuazione, il più possibile anticipata, del periodo in cui il trattamento risulta più efficace nelle aree in cui ne è stata accertata la convenienza; ciò anche al fine di programmare adeguatamente l’intervento insetticida e di dare indicazione ad agricoltori e tecnici su momenti e modalità per effettuare rilievi specifi ci a livello aziendale ove
necessario;

 

– la trasmissione anticipata e veloce delle informazioni (e-mail, sms);

 

– l’individuazione dei periodi di trattamento più adatti, anche in funzione della possibilità di controllare altri parassiti (ad esempio diabrotica) e di evitare di favorire la pullulazione di fi tofagi secondari come acari e afidi;

 
– l’individuazione di trattamenti a basso impatto (biologici) con effi cacia equivalente ai prodotti chimici di sintesi.

 

Al fine di mantenere bassi i costi ……… continua la lettura …>>

 

 

 

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