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Cresce il numero di farmers market in Veneto: sulla base dell’ultimo monitoraggio effettuato dalla Regione Veneto, aggiornato a giugno 2012, i mercati attivi in Veneto risultano essere 72 (+64%), ben 28 in più rispetto ai 44 censiti e monitorati da Veneto Agricoltura nell’indagine effettuata nel 2009.
“Va sottolineato – affermano gli esperti di Veneto Agricoltura – che non si tratta sempre di nuovi farmers market, ma in diversi casi semplicemente di mercati già funzionanti nell’ambito di iniziative delle organizzazioni di categoria agricole e che si sono regolarizzati secondo la normativa prevista dal Decreto Mipaaf, comunicando alle competenti strutture regionali gli estremi e le informazioni relative alla loro istituzione”. Anzi, non mancano i casi di sospensione di mercati, dovuti alla scarsa frequentazione, o mercati istituiti e però mai divenuti operativi.
Nel complesso, tuttavia, si tratta di un fenomeno, quello della vendita diretta nei mercati dei contadini, in evoluzione, meno repentina rispetto al biennio 2008-2009, ma pur sempre rilevante. Soprattutto se si considera che nel contempo, secondo i dati dell’ultimo Censimento dell’Agricoltura Istat, le aziende agricole che effettuano la vendita diretta ai consumatori in Veneto sono passate da poco meno di 18.900 nel 2000 a circa 10.000 nel 2010, con un calo del 47%.
I farmers market sono aumentati in particolare a Vicenza (da 4 a 13, il 18% del totale) e a Verona (da 9 a 17). Quest’ultima, con una quota di quasi il 24% del totale regionale, incalza la provincia di Venezia, che con 18 mercati (+3 rispetto al 2009), si conferma la prima per numerosità in Veneto con il 25% dei farmers market esistenti. Seguono per importanza, Treviso, con 12 mercati, Padova con 6, Rovigo stabile con 4 e Belluno con 2 farmers market.
All’aumentare dei mercati, ovviamente crescono di conseguenza anche le postazioni disponibili per la vendita predisposte dai comuni, che passano da circa 760 a 1.240 (+63%). Gli imprenditori agricoli effettivamente presenti, tuttavia, sono un numero notevolmente inferiore (875 agricoltori), comunque in crescita del 52% rispetto ai circa 570 del 2009.
Considerando che oltre il 60% di essi è presente abitualmente in 2 e più (fino anche a 5 o 6) mercati durante la settimana, di fatto è possibile stimare in circa 400 (+43%) i produttori agricoli coinvolti in questa attività di vendita presso i farmers market, comunque impegnativa e molto impattante sull’organizzazione aziendale e sulla programmazione stessa della produzione agricola.
“Si tratta, infatti – affermano gli esperti di Veneto Agricoltura – di “veri e propri” professionisti della vendita diretta, che hanno puntato già da anni (per la maggior parte da più di 8 anni) su questa modalità di cessione dei propri prodotti aziendali (e non solo). Si tratta di aziende che hanno investito sia in attrezzature di vendita che in risorse umane, modificando la gestione aziendale stessa e orientandola verso questo tipo di canale di commercializzazione, attraverso il quale veicolano circa il 70% della produzione e che, per oltre l’80% di essi, ha comportato un effettivo aumento del reddito aziendale.”
Per quanto riguarda le caratteristiche dei farmers market, crescono i mercati settimanali (che ora sono l’89%, mentre tre anni fa l’82%), aperti principalmente durante un giorno feriale (58% dei casi rispetto al 52% del 2009). Sono dunque in calo i mercati quindicinali o mensili, così come diminuisce la quota di mercati aperti nel fine settimana.
Secondo l’indagine realizzata da Veneto Agricoltura, il farmers market tipo è costituito mediamente da 12 bancarelle di vendita, di dimensioni medio-piccole (meno di 5 mq) per lo più coperte con dei gazebo (l’80% dei casi) e che si svolge in una piazza del centro cittadino o nelle immediate vicinanze. Risultano particolarmente ben funzionanti quelli nei comuni medio-grandi (e infatti a Verona, ad esempio, sono passati da 2 a 6, e a Venezia ne sono operativi 4), dove vi è un numero maggiore di postazione di vendita che garantiscono una più ampia gamma di prodotti acquistabili e, di conseguenza, un elevato flusso di consumatori, un maggior numero di atti di acquisto (in media più di 2 per consumatore) e quindi un più alto valore della spesa media.
Di fatto, quindi, pur registrando in alcuni casi qualche difficoltà, la realtà dei farmers market è ancora in fase di espansione. Attualmente le giornate di apertura all’anno sono pari a circa 3.400 giornate (+900 rispetto al 2009) e i consumatori, stimati in oltre un milione, effettuano circa 2,3 milioni di atti di acquisto per un giro d’affari stimato in oltre 15 milioni di euro all’anno.
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