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L’Anpa ha organizzato per Sabato 21 aprile 2012, ore 09.30, a Tambre (Centro sociale, sala convegni) un convegno dal titolo “Cervi, Cansiglio, Prati e Foreste. Quale convivenza?” per dettagliare tutti gli aspetti del “Piano” e spiegarne l’urgenza e l’indifferibilità. Previste anche relazioni di Michele Bottazzo e Giustino Mezzalira di Veneto Agricoltura. Si parlerà di incidenza dei cervi sul sottobosco forestale, impatto e danni ai prati e pascoli del Cansiglio, piano di controllo. L’incontro avviene dopo l’ultima approvazione del “Piano di controllo del cervo in Cansiglio (Bl – Tv)”, che da il via alle operazioni di contenimento nell’area demaniale del Cansiglio della presenza dei cervi autorizzando il prelievo di 40 capi (a cura del personale di polizia delle Amministrazioni Provinciali e del CFS) e quello di altri 360 (120 per provincia), in modalità caccia, fuori dal demanio regionale nelle riserve limitrofe alla Piana. Il Piano in oggetto è stato approvato con parere favorevole dall’ISPRA nel 2010 e successivamente condiviso con un apposito protocollo d’intesa sottoscritto da Regione Veneto, Regione Friuli Venezia Giulia, Amministrazione provinciale di Belluno, Amministrazione provinciale di Treviso, Veneto Agricoltura e Corpo Forestale dello Stato. Le “regole d’ingaggio” del Piano prevedono che non siano abbattute femmine gravide. I capi prelevati saranno trasportati ad un macello autorizzato e, dopo i trattamenti e passaggi sanitari previsti, verranno messi in vendita. Gli eventuali introiti confluiranno in un fondo specifico che andrà a coprire interventi di miglioramento ambientale in foresta, per compensare i danni creati dai cervi. Resta attuale ed applicabile infine la possibilità di catturare e trasferire gli animali in altre aree. Va detto però che a due anni dalla comunicazione in tutta Italia di questa possibilità, ad oggi sono arrivate a Veneto Agricoltura solo alcune generiche richieste di informazione. Ed è opportuno sapere che queste operazioni di “trasloco capi” possono essere effettuate solo se vi è un richiedente che abbia un piano approvato di ripopolamento del cervo per una determinata area e che ovviamente si faccia carico delle spese di cattura e trasporto.
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