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Cosa sta succedendo a Bruxelles in tema di denominazioni? In arrivo una svolta?
L’Italia, tra gli Stati membri dell’Unione Europea, presenta il numero più alto di denominazioni (225), ma la redditività collegata non sembra avere un significativo valore aggiunto. Per questo motivo, la Commissione europea ha elaborato alcuni correttivi attraverso il cosiddetto “Pacchetto qualità” in prima lettura a luglio. Quali sono, in sintesi, i punti salienti dell’elaborato? Revoca delle Dop non utilizzate per cinque anni, disciplina per l’utilizzo delle Dop in altri prodotti alimentari; differenziazione tra marchi che vanno all’estero e no. Come sottolinea l’Associazione Italiana fra i Consorzi delle Indicazioni Geografiche, occorre presentare una lista con non più di 15/20 prodotti sui quali trattare per la tutela in sede europea. Sarebbe inoltre opportuno introdurre una programmazione dell’offerta, ovvero uno strumento che consenta alle aziende di regolare la produzione in base alla domanda, tutelando sia i prodotti Dop che i redditi degli agricoltori.
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