Analisi dei mercati ortofrutticoli regionali 2009

 

Dopo l’impennata record del 2008, nel 2009 si è registrato un calo sostanziale delle quantità totali scambiate attraverso i mercati, che si sono riportate a 1.070.000 tonnellate, (-13,4% rispetto al 2008), un valore inferiore alla media degli ultimi dieci anni.

Tab. 1 – Quantità di merci scambiate nei mercati all’ingrosso in Veneto 2009 (dati in tonnellate)

merci scambiate nei mercati all'ingrosso

 

La realtà dei mercati ortofrutticoli veneti, come risulta evidente dal grafico, è fortemente concentrata: i primi tre mercati (Verona, Padova e Treviso) veicolano circa l’83% della merce che transita per i mercati all’ingrosso, una percentuale rimasta stabile rispetto al 2008, ma in termini assoluti va segnalata una diminuzione sostanziale dei volumi transitati, calo in tendenza con l’andamento generale del mercato. Quello di Verona registra una diminuzione delle quantità commercializzate (415 mila tonnellate, -18%, rispetto al 2008), così come il mercato di Padova (331 mila tonnellate, -9,5%) e Treviso (121 mila tonnellate, -7,5%). Dal 2004 comunque questi mercati hanno visto crescere il loro peso a livello regionale, con un aumento di cinque punti percentuali della loro quota sul totale commercializzato.

Gli unici a registrare degli aumenti nel 2009 rispetto al 2008 sono alcuni mercati minori che aggregano la produzione frutticola di Verona (in particolare quelli cerasicoli), che hanno vissuto una stagione positiva per le colture, sicuramente migliore rispetto alle avversità atmosferiche sfavorevoli che invece hanno caratterizzato l’annata 2008. Un esempio di questi mercati sono: San Pietro di Cariano (+43%), Montecchia di Corsara (+61%), Negar (+13%) e Marano di Valpolicella, che ha più che raddoppiato le quantità veicolate.

Tab. 2 – Quantità di merce scambiate per mercato all’ingrosso 2009 (dati in percentuale)

merci scambiate nei mercat all'ingrosso (percentuale)

 

Riguardo alla provenienza delle merci, continua a diminuire la quantità di prodotto che entra nei mercati e che proviene dal territorio regionale: se nel 1980 la produzione veneta rappresentava circa il 57% delle merci introdotte nei mercati, nel 2009 essa costituiva meno del 20% degli scambi (sei anni fa, nel 2004, era ancora del 33%). Negli ultimi anni, in particolare, sono in diminuzione le merci provenienti dal territorio comunale o dall’ambito regionale rispetto alla sede del mercato, mentre sono aumentate leggermente le quote di prodotto provenienti dal territorio provinciale. La provenienza dal settore nazionale subisce un lieve calo (-2%) ma il trend rispetto al 2004 rimane positivo (+7%). Continuano ad aumentare le provenienze estere attualmente alla soglia del 20% (+3% rispetto al 2004).

Tab. 3 – Provenienza delle merci introdotte nei mercati all’ingrosso del Veneto 2009 (dati in percentuale)

provenienza delle merci nei mercati all'ingrosso

 

Per quanto riguarda le destinazioni, sulla base delle stime fornite dai direttori dei mercati risulta che rispetto al 2008 è in aumento la merce veicolata sul territorio regionale (42%, +2 punti percentuali rispetto al 2008). Diminuisce lievemente invece la quantità che viene esportata (36%, -2 punti percentuali rispetto all’anno precedente), mentre le spedizioni verso le altre regioni italiane, in calo nel biennio 2007-2008, rimangono invariate (22%). Nel periodo 2004-2009 si evidenzia un trend di lento aumento delle quantità di merce veicolate al di fuori dei confini regionali, che sono passate dal 56% al 60% circa degli scambi.

Tab. 4 – Destinazione delle merci in uscita dai mercati all’ingrosso del Veneto 2009 (dati in percentuale)

destinazione delle merci dai mercati all'ingrosso

 

È davvero molto interessante analizzare la provenienza della merce introdotta nei mercati in base alla tipologia dei fornitori. Dal grafico è evidente come, in soli cinque anni (dal 2004 al 2009), i principali “fornitori” dei mercati siano diventati i commercianti/grossisti a scapito dei produttori e delle OP/Cooperative.

Tab. 5 – Fornitori delle merci introdotte nei mercati all’ingrosso del Veneto 2009 (dati in percentuale)

fornitori delle merci dei mercati all'ingrosso

 

I grossisti sono anche la tipologia di operatori che costituiscono i principali acquirenti delle merci che escono dai mercati, anche se la quota di prodotto da essi concentrata è passata negli ultimi cinque anni dal 62% al 57%. In forte crescita invece la quota veicolata dalle strutture della Distribuzione Moderna (23% nel 2009). Residuali le quote di altre tipologie di acquirenti: in diminuzione gli acquisti dei dettaglianti fissi, stabili o in leggera crescita quelli di ambulanti, Ho.re.ca. (hotel, ristoranti, catering) o di altri soggetti (privati cittadini, industria,…).

Tab. 6 – Acquirenti delle merci in uscita dai mercati all’ingrosso del Veneto 2009 (dati in percentuale)

acquirenti delle merci dai mercati all'ingrosso

 

Queste modifiche nella tipologia di “fornitori” e di “clienti dei mercati”, incidono sui mezzi di trasporto utilizzati. Sempre più le merci in entrata vengono trasportate su bilici (66%) o autotreni (24%), mentre diminuisce sensibilmente la quota veicolata con altri mezzi di trasporto, quali trattori agricoli o furgoni, passata dal 31% nel 2004 all’11% nel 2008 e nel 2009. Anche in uscita la merce viaggia principalmente su bilici (52%) o autotreni (36%), e in misura minore su altri mezzi (10%) comunque in calo rispetto al 2008. Risulta inoltre molto interessante l’analisi dell’andamento degli scambi a partire dal 2000 distinta per tipologia di mercato. La legge regionale che disciplina i mercati all’ingrosso (L.R. n. 20 del 30 marzo 1979), distingue infatti tra:

– mercati alla produzione, in cui le merci sono offerte esclusivamente da produttori singoli o associati;

– mercati di distribuzione (o di transito), in cui gli acquisti sono effettuati prevalentemente da commercianti all’ingrosso e al dettaglio;

– mercati al consumo (o terminali) in cui gli acquisti sono effettuati prevalentemente da commercianti al dettaglio.

Ponendo il 2000 come anno base per l’analisi (base 100), è possibile descrivere le variazioni relative, positive o negative, da un anno all’altro delle quantità di merce scambiate nelle tre diverse tipologie di mercati. Si può così notare che i mercati di redistribuzione (Verona, Padova e Treviso, linea arancione) presentano uno sviluppo positivo degli scambi, che dal 2000 sono in costante aumento con un picco massimo proprio nel 2008 (+33,4%) e una stabilizzazione sul livello degli anni precedenti nel 2009, comunque in crescita del 19% circa rispetto al 2000.

Le altre due tipologie di mercati (alla produzione e al consumo, o terminali), presentano invece un andamento negativo. In particolare in quelli al consumo (Venezia-Mestre, Vicenza e Bassano del Grappa, linea azzurra), nel 2009 la quantità di merce scambiata è diminuita quasi del 50% rispetto al 2000. Anche i mercati alla produzione presentano un andamento in calo, che nel 2009 ha raggiunto una flessione del 40% rispetto al 2000, con un netto calo rispetto al 2008 (-15%).

Tab. 7 – Andamento degli scambi per tipologia di mercati all’ingrosso (variazioni percentuali dal 2000, base 100)

scambi per tipologia di mercati all'ingrosso

 

Conclusioni

I dati forniti dai mercati agroalimentari, raccolti e analizzati negli ultimi anni dagli esperti dell’Osservatorio Economico di Veneto Agricoltura, permettono di trarre delle utili indicazioni sulla realtà dei mercati agroalimentari della regione Veneto. Innanzitutto è bene sottolineare come il trend del volume degli scambi effettuati nei mercati sia sostanzialmente in crescita, sia considerando il lungo periodo (dal 1970 ad oggi) che gli anni più recenti (dal 2000 in poi). Tuttavia è possibile affermare che sta probabilmente cambiando il ruolo dei mercati, i quali, oltre alle classiche funzioni di collegare la produzione al consumo e di determinare la formazione del prezzo, svolgono sempre più una funzione di redistribuzione. I mercati stanno diventando delle vere e proprie piattaforme di rilancio dei prodotti ortofrutticoli non solo regionali, ma anche nazionali, verso tutto il Nord Italia e soprattutto all’estero.

Tab. 8 – Flussi in-out di merce nei mercati all’ingrosso del Veneto: confronto tra provenienze e destinazioni per area, anno 2009 (dati in percentuale)

flussi in-out di merce nei mercati all'ingrosso

 

Se infatti nel 1980 la quota di prodotto veneto veicolata tramite i mercati costituiva circa il 43% della produzione ortofrutticola regionale, nel 2009 tale quota è scesa sotto il 20%. Di conseguenza, i principali “fornitori” dei mercati non sono più i produttori agricoli singoli o organizzati in OP e cooperative, ma altri commercianti e grossisti. L’analisi per tipologia, evidenzia poi come anche il ruolo dei mercati al consumo sia sempre meno significativo: negli ultimi anni la quantità degli scambi è in continua flessione, segno che i principali acquirenti di questi mercati (dettaglianti e ambulanti) oltre ad essere in calo numerico non fanno più riferimento in modo prioritario a questi mercati per i loro rifornimenti.

La crescita delle esportazioni e la sempre maggiore presenza della distribuzione moderna come acquirente, evidenziano inoltre l’importanza che viene riconosciuta ai mercati come fornitori di servizi che vanno al di là della semplice concentrazione del prodotto, ma che riguardano anche altri aspetti quali la logistica, le autorizzazioni fitosanitarie e tutte le problematiche connesse alle pratiche amministrativo-burocratiche necessarie per le spedizioni all’estero.

Nota: alla realizzazione del report ha collaborato Riccardo Marcato, tirocinante dell’Università di Padova (Corso di laurea in Scienze e Tecnologie Agrarie) presso il settore Economia, mercati e competitività di Veneto Agricoltura.

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