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La Commissione propone un approccio flessibile sugli OGM Grazie alle proposte presentate dalla Commissione europea, gli Stati membri dell’Unione Europea saranno presto liberi di decidere se consentire o meno ai propri agricoltori di coltivare degli Organismi Geneticamente Modificati (OGM). Così, i Paesi non dovranno più ricorrere necessariamente alla cosiddetta clausola di salvaguardia per impedirne l’uso sul suolo nazionale. È una delle novità contenute nel pacchetto varato dall’esecutivo europeo che contiene una Comunicazione che spiega proprio le linee guida del nuovo e più flessibile approccio nei confronti degli OGM. La Comunicazione è inoltre accompagnata da una Raccomandazione non vincolante su una nuova e più flessibile interpretazione del principio di coesistenza tra produzioni convenzionali, biologiche e OGM. Infine, la Commissione ha proposto di modificare la Direttiva attualmente in vigore 2001/18/CE nel senso che gli Stati membri potranno permettere o proibire la coltivazione di questi organismi sul loro territorio.
Autorizzati cinque tipi di mais OGM Si tratta del 1507×59122, 59122x1507xNK603, MON88017xMON810, MON89034xNK603 e Bt11xGA21 e una decisione che rinnova l’autorizzazione del mais Bt11. Questi sei provvedimenti riguardano l’autorizzazione per l’uso alimentare e, per i mangimi, l’importazione e la trasformazione, ma non per la coltivazione. I sei tipi di mais geneticamente modificato in questione hanno ricevuto, tra febbraio e settembre 2009, una valutazione positiva sulla loro sicurezza da parte dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) di Parma e hanno superato l’intera procedura di autorizzazione prevista dalla legislazione comunitaria. Dato che i 27 Stati membri dell’UE non sono riusciti a mettersi d’accordo a maggioranza qualificata a favore o contro queste sei autorizzazioni in sede di Comitato permanente per la catena alimentare e la salute degli animali (SCoFCAH) e di Consiglio dei Ministri nelle riunioni tenutesi nei mesi scorsi, i fascicoli sono stati rinviati alla Commissione per una decisione, che è arrivata in questi giorni. Le autorizzazioni sono valide per 10 anni e tutti i prodotti ottenuti da mais geneticamente modificato saranno oggetto di rigorosa etichettatura dell’UE e sottostare alle norme di tracciabilità. Le decisioni odierne sono il risultato di una procedura standard per l’utilizzazione di OGM in alimenti e mangimi, ma riguardano la coltivazione. Sulla coltivazione la proposta della Commissione è stata presentata il 13 luglio scorso e lascia la libertà di decisione a ciascuno Stato. Il nuovo approccio della Commissione sulla coltivazione di OGM è flessibile e prende in considerazione i desideri degli Stati membri, ma mantiene una solida base scientifica al momento di concedere qualsiasi tipo di autorizzazione. L’obiettivo è chiaro: assicurare un livello elevato di tutela della vita, della salute e del benessere, dell’ambiente e degli interessi dei consumatori, garantendo un funzionamento efficace del mercato interno
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