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Il Parlamento europeo il 17 dicembre 2008 ha approvato il pacchetto clima-energia volto a conseguire gli obiettivi che l’UE si è fissata per il 2020: ridurre del 20% le emissioni di gas a effetto serra, portare al 20% il risparmio energetico e aumentare al 20% il consumo di energia derivante da fonti rinnovabili. Il pacchetto comprende provvedimenti sul sistema di scambio di quote di emissione e sui limiti alle emissioni delle automobili. Le sei proposte legislative sul pacchetto clima-energia sono state adottate nel quadro della procedura di codecisione, che pone il Parlamento su un piede di parità rispetto al Consiglio nell’attività legislativa. Per poter concludere i lavori entro il 2008 era necessario trovare un accordo tra i due co-legislatori sin dalla prima lettura. A tal fine, dopo le votazioni da parte delle Commissioni per l’ambiente e per l’industria, i relatori del Parlamento europeo e la Presidenza francese hanno avviato una serie di negoziati informali volti a trovare un compromesso sull’insieme dei testi. I voti in Aula hanno confermato l’accordo raggiunto. Di seguito riportiamo i principali punti:
Sistema di scambio delle emissioni di gas a effetto serra (ETS) Il Parlamento ha adottato una direttiva volta a perfezionare ed estendere il sistema comunitario di scambio delle quote di emissione dei gas a effetto serra con l’obiettivo di ridurre le emissioni del 21% nel 2020 rispetto al 2005. A tal fine prevede un sistema di aste, dal 2013, per l’acquisto di quote di emissione i cui introiti andranno a finanziare misure di riduzione delle emissioni e di adattamento al cambiamento climatico. Tuttavia le industrie manifatturiere che sono a forte rischio di delocalizzazione, a causa dei maggiori costi indotti dal sistema, potranno beneficiare di quote gratuite fino al 2027. Nel 2010 si procederà a un riesame del regime.
Ripartizione degli sforzi per ridurre le emissioni Il Parlamento ha adottato una decisione che mira a ridurre del 10% le emissioni di gas serra prodotte in settori esclusi dal sistema di scambio di quote, come il trasporto stradale e marittimo o l’agricoltura. Fissa quindi obiettivi nazionali di riduzione (per l’Italia 13%), prevedendo anche la possibilità per gli Stati membri di ricorrere a parte delle emissioni consentite per l’anno successivo o di scambiarsi diritti di emissione. Dei crediti sono anche previsti per progetti realizzati in paesi terzi. In caso di superamento dei limiti sono previste delle misure correttive.
Cattura e stoccaggio geologico del biossido di carbonioIl Parlamento ha adottato una direttiva che istituisce un quadro giuridico per lo stoccaggio geologico ecosostenibile di biossido di carbonio (CO2) con la finalità di contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico. Dodici progetti dimostrativi saranno finanziati con 300 milioni di euro attinti dal sistema di scambio di emissione, mentre le grandi centrali elettriche dovranno dotarsi di impianti di stoccaggio sotterraneo.
Accordo sulle energie rinnovabili Il Parlamento ha approvato una direttiva che stabilisce obiettivi nazionali obbligatori (17% per l’Italia) per garantire che, nel 2020, una media del 20% del consumo di energia dell’UE provenga da fonti rinnovabili. Nel calcolo, a certe condizioni, potrà essere inclusa l’energia prodotta nei paesi terzi. La direttiva fissa poi al 10% la quota di energia “verde” nei trasporti e i criteri di sostenibilità ambientale per i biocarburanti. Il riesame delle misure nel 2014 non dovrà intaccare gli obiettivi generali. La direttiva, inoltre, detta norme relative a progetti comuni tra Stati membri, alle garanzie di origine, alle procedure amministrative, all’informazione e alla formazione, nonché alle connessioni alla rete elettrica relative all’energia da fonti rinnovabili.
Riduzione di CO2 Il Parlamento ha approvato un regolamento che fissa il livello medio di emissioni di CO2 delle auto nuove a 130 g CO2/km a partire dal 2012, da ottenere con miglioramenti tecnologici dei motori. Una riduzione di ulteriori 10 g dovrà essere ricercata attraverso tecnologie di altra natura e il maggiore ricorso ai biocarburanti. Il compromesso stabilisce anche un obiettivo di lungo termine per il 2020 che fissa il livello medio delle emissioni per il nuovo parco macchine a 95 g CO2/km. Sono previste “multe” progressive per ogni grammo di CO2 in eccesso, ma anche agevolazioni per i costruttori che sfruttano tecnologie innovative e per i piccoli produttori.
Riduzione dei gas a effetto serra nel ciclo di vita dei combustibili Il Parlamento ha adottato una direttiva che, per ragioni di tutela della salute e dell’ambiente, fissa specifiche tecniche per i carburanti. Stabilisce inoltre un obiettivo di riduzione del 6% delle emissioni di gas serra prodotte durante il ciclo di vita dei combustibili, da conseguire entro la fine 2020 ricorrendo, ad esempio, ai biocarburanti. L’obiettivo potrebbe salire fino al 10% mediante l’uso di veicoli elettrici e l’acquisto dei crediti previsti dal Protocollo di Kyoto. Il tenore di zolfo del gasolio per macchine non stradali, come i trattori, andrà ridotto. La direttiva, che dovrà essere trasposta nel diritto nazionale entro il 31 dicembre 2010, si applica a veicoli stradali, macchine mobili non stradali (comprese le navi adibite alla navigazione interna quando non sono in mare), trattori agricoli e forestali e imbarcazioni da diporto.
(notiziza del 5 febbraio 2009)
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