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L’argomento principale all’ordine del giorno del Consiglio agricoltura del 15 luglio 2008 è stato il dibattito sulla verifica dello stato di salute della Politica Agricola Comune. La Presidenza francese ha sottoposto ai Ministri un questionario su quattro dei punti fondamentali delle proposte della Commissione. Il Commissario Mariann Fischer Böel, come ribadito anche in conferenza stampa, ha invitato gli Stati membri ad essere “più ambiziosi e meno difensivi”. Gli interventi, che in generale sono stati molto critici nei confronti delle proposte della Commissione, hanno riguardato:
MODULAZIONE Quasi tutti i Ministri hanno criticato l’ammontare troppo elevato della Modulazione, anche se hanno dimostrato in molti casi di condividere gli obiettivi della Commissione. Il solo Regno Unito si é dichiarato disposto ad accettare l’aumento, criticando invece la Modulazione progressiva, troppo complessa. Su questa linea critica nei confronti della Modulazione progressiva si sono espressi anche la Germania, l’Ungheria, la Slovacchia e la Repubblica Ceca. Per quanto riguarda il contenuto delle principali critiche, molti Ministri hanno fatto leva sulle legittime aspettative degli agricoltori fino al 2013 dopo la riforma del 2003, mentre altri hanno sottolineato come molte delle “nuove sfide” proposte dalla Commissione siano già contenute negli attuali Piani di Sviluppo Rurale. Preoccupazioni sono state sollevate anche per quanto riguarda il co-finanziamento, con la Svezia che ne chiede l’eliminazione, mentre la Francia propone percentuali diverse dal 50 e 50. Il Ministro italiano Luca Zaia, dal canto suo, si sarebbe espresso per una diminuzione delle percentuali della Modulazione, sottolineando che i fondi ricavati per lo sviluppo rurale dovrebbero essere indirizzati al miglioramento della competitività delle aziende agricole. Commentando il dibattito, la Fischer Böel ha confermato il ruolo cruciale della Modulazione nella sua proposta di riforma.
MISURE DI MERCATO Molte le critiche sollevate dai diversi Paesi sulla proposta della Commissione di smantellare molti strumenti di gestione del mercato. Unica eccezione l’abolizione del set-aside, su cui si è registrata la quasi unanimità. A margine del Consiglio, la Commissione ha sottolineato nuovamente la decisione di mantenerlo a zero anche per il 2008/2009 (sul tema verrà pubblicata a breve una comunicazione per dare certezza giuridica alla decisione). Netta l’opposizione relativamente al meccanismo delle aggiudicazioni, difeso invece dalla Commissione in virtù della sua efficacia nei settori del burro e del latte scremato in polvere. Un buon numero di Paesi si sono opposti apertamente all’abolizione dell’intervento nel settore del riso, del grano duro e della carne suina. Tra i Paesi favorevoli alla proposta della Commissione, anche se con eccezioni, si registrano Germania, Regno Unito, Danimarca e Svezia. L’Italia ha chiesto il mantenimento delle basi giuridiche per un’eventuale applicazione di alcune misure che si rendessero necessarie in futuro ed in particolare si é espresso contro l’abolizione dell’intervento nei settori del riso, del grano duro e della carne suina. Ha inoltre esplicitamente richiesto il mantenimento dell’aiuto all’ammasso privato per i formaggi.
QUOTE LATTE Le posizioni sono ancora molto diversificate, anche se quasi tutti i Ministri condividono la necessità di un “atterraggio morbido” entro il 2015. Un aumento maggiore, oltre che dall’Italia (che ha chiesto un aumento totale fin da subito, senza progressività), é stato richiesto da Danimarca, Olanda, Spagna, Regno Unito, Lettonia e Svezia (in generale preferirebbero un aumento annuo del 2%). Per altri Paesi, che mettono in dubbio l’utilità di un aumento delle quote in questo momento, dovrebbe essere data priorità alle misure di accompagnamento. Molti Ministri hanno parlato, a tal proposito, dell’articolo 68. Altri Paesi, soprattutto i nuovi Stati membri, hanno chiesto una valutazione dell’impatto dell’aumento del 2% deciso per l’anno in corso prima di qualsiasi decisione su ulteriori aumenti. Sono stati anche evocati, in alcuni casi, strumenti alternativi quali la diminuzione del superprelievo, la revisione dei coefficienti di grassi e una compensazione di quote tra paesi.
CONDIZIONALITA’ Praticamente tutti i Ministri hanno criticato la mancanza di semplificazione delle proposte della Commissione. Per quanto riguarda le buone pratiche agronomiche ed ambientali quasi tutti hanno chiesto maggiore flessibilità per tener conto delle diverse condizioni nei diversi Stati membri.
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