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16.10.08 ‘Matte’ ma buone! le erbe spontanee ora si coltivano…in giardino
Una pubblicazione di Veneto Agricoltura spiega come riconoscere, raccogliere e coltivare le specie spontanee
Geometrico all’italiana, paesaggistico all’inglese o minimalista giapponese? No, “alimurgico”! In tempo di crisi e prezzi alle stelle, il giardino ideale è quello in cui crescono rigogliose le piante spontanee e officinali (alim-urgia dal latino alimenta e urgentia), dispensa a cielo aperto di erbe, frutti e bacche che rendono più gustose le ricette tradizionali. Un’utile pubblicazione, curata da Veneto Agricoltura, raccoglie tante informazioni e curiosità sulle specie spontanee, saperi e sapori antichi, vero e proprio patrimonio culturale da non perdere, anzi da riscoprire magari realizzando un giardino fitoalimurgico fai-da-te seguendo le indicazioni dei botanici.
Asparagi selvatici, “carletti”, radicchio matto, ruchetta, sambuco, ortiche e gelso, sono solo alcune delle prelibatezze spontanee solitamente raccolte dai nostri “vecchi”, ultimi depositari dell’arte di arrangiarsi e di trovare in natura del cibo alternativo e assai gustoso che ora si può anche far crescere nel proprio giardino. La pubblicazione spiega come farlo, non solo attraverso schemi, foto e dati scientifici elaborati dagli esperti, ma anche grazie ai suggerimenti e alle storie riportate dagli appassionati “raccoglitori-informatori”. Questi, con aneddoti, proverbi dialettali e vecchi adagi, raccontano i tempi difficili segnati dalla miseria e dall’impaziente attesa della primavera, quando argini, prati e boschetti finalmente potevano offrire distese ristoratrici di germogli e erbe selvatiche.
La pubblicazione nasce da un progetto della Regione più ampio, curato da Veneto Agricoltura, sulla “Conservazione e valorizzazione delle risorse genetiche animali e vegetali di interesse regionale – Un modo per salvaguardare e valorizzare la biodiversità vegetale il giardino fitoalimurgico ”: nell’ultimo anno Veneto Agricoltura ha realizzato 3 giardini alimurgici presso il proprio centro sperimentale “Po di Tramontana” a Rosilina (RO), l’azienda agraria sperimentale dell’Università di Padova a Legnaro (PD) e a Treviso presso l’Orto Botanico e Conservativo “C. Spegazzini”. I risultati di questo progetto sono stati raccolti nella pubblicazione, mentre gli stessi giardini possono essere visitati nella bella stagione, al massimo della resa in termini di fioriture e maturazione delle piante.
Di prossima pubblicazione anche le schede monografiche delle specie alimurgiche con approfondimenti di carattere botanico, ecologico, storico, nutrizionale ed etnografico. Per ricevere la pubblicazione, contattare Veneto Agricoltura al n. 049.8293920 o e-mail divulgazione.formazione@venetoagricoltura.org
Ufficio Stampa
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